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il ritorno

Setti, Sogliano e Marroccu: un patto d’acciaio per la A

Il dirigente non vede l’ora che la squadra torni a lavorare a Peschiera. Il neo diesse: «Da quando sono di nuovo a Verona non dormo di notte. Sono un interventista. Oggi l’allenatore è Bocchetti»
Da sinistra Setti, Sogliano e Marroccu: verrebbe da dire tutti uniti per la salvezza
Da sinistra Setti, Sogliano e Marroccu: verrebbe da dire tutti uniti per la salvezza
Da sinistra Setti, Sogliano e Marroccu: verrebbe da dire tutti uniti per la salvezza
Da sinistra Setti, Sogliano e Marroccu: verrebbe da dire tutti uniti per la salvezza

Sean Sogliano ha già colto nel segno. Setti e Marroccu hanno ripreso un colore del volto più consono. Effetto novità e grande carica da parte del neo diesse, che si è detto più emozionato rispetto alla prima volta in gialloblù. La grinta è la stessa, forse, sono parole sue: «Abbiamo messo su un po’ tutti dei capelli bianchi».

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Che idea si è fatto della squadra?

Nelle ultime partite ho visto delle prestazioni valide. Non trovando il risultato, però, può esserci anche un pizzico di mancanza di lucidità. Ma non sono tipo da numeri, questa squadra ha conservato quasi tutti i giocatori dello scorso anno a centrocampo in difesa. Davanti hai avuto meno precisione, lo scorso anno tante volte capitava di portare a casa punti perché l'Hellas faceva un gol in più dell'avversario. Attendo di valutare questi giocatori e di guardali negli occhi.

Primo impatto?

Da quando sono arrivato all'Hellas ho iniziato a non dormire. Ognuno deve essere sé stesso in questa situazione. Il presidente è tale da undici anni, Francesco è arrivato in estate e io arrivo oggi. Dobbiamo cercare di fare un'impresa: che io sia ds e lui responsabile dell'area tecnica a me interessa fino a un certo punto, quello che dobbiamo fare è caricare l'ambiente e i giocatori. Quando prendemmo Iturbe condivisi la scelta con il presidente e con Gardini. Non c'è alcuna complessità, l'importante è che i rapporti siano veri.

Cosa farete con Bocchetti?

È un periodo particolare per prendere una decisione di qualsiasi natura nel mondo del calcio, con il Mondiale di mezzo. Parlerò con lui, con i giocatori e con il suo staff, in questo momento siamo tranquilli. Non ho mai pensato ad altri allenatori finchè stavo con qualcuno. Bocchetti è l’allenatore del Verona. Bisognerà pur partire e lavorare insieme, prima di esprimere un giudizio.

Cosa c'è da correggere in questo Verona?

I punti sono quelli che sono, poi ognuno può farsi un'idea. Io qualche idea me la sono fatta su questa rosa, e probabilmente non la cambierò, ma devo prendermi del tempo per parlare con i ragazzi e capire cosa c'è nella loro testa.

Lei ha dimostrato di essere molto interventista sul mercato.

A volte capita che giocatori buoni non rendano e in altre piazze facciano bene. Ma non siamo a luglio, siamo a metà stagione, e dunque uno deve fare delle scelte, per quanto azzardate possano essere.

Che società e che presidente ha ritrovato?

È una società che ho lasciato otto anni fa e che è cresciuta moltissimo. È cambiato tanto: oggi chi arriva qui si rende conto che il club si è consolidato negli anni, si è strutturato.

Il Sogliano-bis riparte per quanti anni? Che contratto ha firmato?

Ho firmato per questa stagione più un'altra, ma oggi in testa ho altro.

Gennaio sarà decisivo per il vostro obiettivo?

Pensiamo al Torino, che sarà un avversario difficile da affrontare. Mancano ventitré partite alla fine del campionato, non credo che una gara possa determinare la retrocessione o la salvezza Non è che se andasse male a Torino ce ne andiamo al mare, col c....

Torna in una piazza che nutre grande affetto per lei.

Sì, mi dà molta gioia. Il rapporto con la tifoseria è forte perché loro sanno che l'ho conquistato lavorando, con il mio modo di essere. Sanno che questo è un momento difficile, e sanno anche come supportarci per superarlo.

Valuterà se la rosa sia in grado di rispecchiare la filosofia di gioco del club?

Il presidente e Francesco hanno voluto dare continuità alle ultime stagioni, con Bocchetti la squadra gioca come nelle stagioni scorse. Questo, però, non è un calcio che devi fare al 50%, devi farlo necessariamente al 100%. Se c'è qualcuno che non ci riesce, bisognerà intervenire.

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Gianluca Tavellin

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