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La ricorrenza

Setti, i miei primi dieci anni: «L'Hellas? Fu subito amore»

Maurizio Setti con Luca Toni
Maurizio Setti con Luca Toni
Maurizio Setti con Luca Toni
Maurizio Setti con Luca Toni

Dieci anni fa, Maurizio Setti diventava proprietario dell’Hellas Verona. Le cronache narrano di un 80% del pacchetto di maggioranza della famiglia Martinelli. «Non potei ratificare subito tutto» racconta Maurizio Setti, «perchè mi stavo togliendo dal Bologna e avrei dovuto attendere il 30 giugno 2012 prima di poterlo fare». E sì perchè il titolare tra gli altri marchi di Manila Grace, era il vice presidente del club emiliano. All’epoca si raccontava che l’Hellas fosse costato 10 milioni di euro ma non andò proprio così. Maurizio Setti, fu abile nel coinvolgere alcuni amici per arrivare al Verona. Una scommessa? Sì, come le numerose che ha vinto in questo decennio. «Ricordo quel periodo con affetto» racconta Setti, «mi bastarono tre partite viste al Bentegodi per capire cosa rappresentava questa squadra per la gente».

A dir la verità negli anni della gioventù, la Juve l’aveva già vista al Bentegodi, questo quando azienda e calcio glielo permettevano. E sì perchè Maurizio Setti ha sempre avuto una passione sfrenata per il gioco del calcio. Attaccante subito e centrocampista alla «Tardelli», suo idolo, nell’Atletico Carpi. Molto però ha sacrificato per diventare un imprenditore tessile, in un tessuto ricco di concorrenza come quello di Carpi. «Con il Verona fu amore a prima vista. Ricordo la famiglia Signorini ed i primi grossi clienti che avevo qui fra città e provincia». Setti conobbe per lavoro Giovanni Martinelli. «Una persona speciale». E fu lo stesso presidente veronese a raccomandare Setti ed il suo gruppo di lavoro: «Questi qui sono bravi, non vi pentirete» disse una volta proprio Martinelli. Il gruppo di lavoro era formato da Setti, il diesse Sogliano e il direttore generale Gardino. Lavorarono bene insieme a mister Mandorlini. Molti i mal di pancia all’epoca ma fu subito serie A. E poi arrivarono tre stagioni nella massima divisione. Iturbe, Toni ma soprattutto l’amato Jorginho i giocatori simbolo prima di Pazzini. «Sono stati dieci anni importanti» ribadisce il presidente gialloblù, «mi esalta e mi rende orgoglioso vedere come questa società sia cresciuta in tutte le sue componenti e le aree operative.

Numeri da ricordare Chiaro che Setti non ha mai fatto gol ne ha mai parato un rigore con la casacca dell’Hellas. Però sotto la sua guida sono arrivati numeri di grande rilievo. Il Verona ha segnato 1.079 gol in serie A, 329 (cioè il 31% del totale) nell’era Setti (2012-2022). Il 26% dei punti nella massima categoria sono arrivati negli anni della presidenza dell’imprenditore emiliano. Ben 8 i tornei in A nella sua gestione. Nella scorsa stagione è stata ottenuta la terza salvezza consecutiva, che mancava dagli Anni Ottanta con lo storico scudetto del 1985. In quel caso furono 8 le partecipazioni consecutive. Negli ultimi due anni il Verona è arrivato per due volte consecutive nella parte sinistra della classifica (9° e 10° posto): non accadeva dal 1985, ed è stata la prima volta in assoluto da quando la Serie A è a 20 squadre. Maurizio Setti è diventato il secondo presidente nella storia del club per stagioni in Serie A (8) a due lunghezze da Saverio Garonzi (10). Tra i propri giocatori lo straniero con più presenze nella storia del Verona (Rafael) e miglior marcatore in una singola stagione in Serie A (Luca Toni) Setti, che oggi tocca i 10 anni esatti dal proprio insediamento, ha il record di promozioni dalla B alla A (3 su 3 tentativi. A livello giovanile, sotto la gestione Setti la Primavera ha raggiunto una finale al Torneo di Viareggio nel 2014/15 e una finale di Coppa Italia Primavera nel 2019/20. Due ottimi risultati visto anche i giovani travasati in Prima squadra. L’augurio è quello un giorno di poter vincere un titolo nazionale coma capitò agli Allievi nel 1966, alle «Riserve» nel 1974 e soprattutto ai due titoli di serie B, allora la divisione era questa, nel ’67 e ’68. Feeling particolare tra Setti ed i marcatori. ci è già riuscito ben 3 volte con Daniele Cacia (24 gol Serie B 2012/13), Luca Toni (22 gol Serie A 2014/15) e Giampaolo Pazzini (23 gol Serie B 2016/17).

La miglior squadra «Abbiamo mantenuto le promesse nostre. È stata la miglior squadra della mia gestione» ha detto il presidente, soprattutto per la capacità di andare a giocare su ogni campo. Qui sono stati tutti rigenerati, merito dell’ambiente. Penso a Toni, Pazzini e lo stesso Simeone». Forse è questa la soddisfazione più bella per Setti, che parla spesso di ambiente di grande valore. Sul mercato racconta: «In questo momento c’è poco, sono voci messe in giro dai procuratori. Casale ha fatto bene, è giovane ed è ambito. Caprari farà parte del gruppo: qui ha trovato l’ambiente giusto ed ha esordito in nazionale. Simeone? Il club ha fatto il proprio dovere riscattandolo dal Cagliari. Poi, il futuro è tutto da scrivere».[END]

Gianluca Tavellin

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