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Parla il sindaco, tifoso del Verona

Sboarina promuove l'Hellas: «Tudor una vera garanzia»

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Il sindaco Sboarina con la maglia gialloblù dell'Hellas
Il sindaco Sboarina con la maglia gialloblù dell'Hellas
Il sindaco Sboarina con la maglia gialloblù dell'Hellas
Il sindaco Sboarina con la maglia gialloblù dell'Hellas

La bicicletta è ben attrezzata. Davanti ci sta Margherita, in mezzo a pedalare papà Federico. Eccolo qui il sindaco Sboarina, che mantiene quell’aria scanzonata alla Gianni Morandi. Più solida la moglie Alessandra, che tra un restauro e l’altro, è stata la principale artefice della bella famigliuola. Anche lei, comunque, coinvolta nella passione di famiglia tanto da frequentare perfino i campi della Lega Pro.

«L’impegno amministrativo, l’ernia e naturalmente la crescita dei miei bimbi, mi impediscono di giocare ancora al pallone». Non è una boutade. Sboarina ha sempre avuto una grande passione, tanto da trascinare perfino l’ex mister gialloblù Andrea Mandorlini a vederlo in azione. «Giocavo nell’As Catena Beach» rivela. Mica pizza e fichi. Il suo soprannome era tutto un programma: «Interno di Cristallo». Tra impegni politici e infortuni non aveva un rendimento costante.

Ride il sindaco che rispolvera la maledizione di San Siro. «L’ho detto al mio amico Roberto, che non ne perde una. Devi restare a casa, non porti fortuna. A dire il vero, questa volta, pensavo di avercela fatta. Due a zero alla fine del primo tempo, giocando così bene, mi dava più di una speranza. Poi è stato grande Milan. Una vera amarezza, come altre volte. Ricordo che il mio esordio a Milano, fu con mio padre. L’anno dello scudetto, ero giovanissimo e giocavamo contro l’Inter».

 

Bravo Igor

Per il primo cittadino Tudor è sinonimo di garanzia. «Ha riportato» dice Sboarina, «quelle peculiarità del sistema di Juric. Un’aggressività continua sui portatori di palla avversari. Peccato che la condizione atletica sia deficitaria, come hanno dimostrato Salerno e Genova. Col Milan, hanno inciso, la qualità dell’avversario e lo stadio. Se l’Hellas recupererà ossigeno, potrà giocarsela con tutti. Sono ottimista».

 

Super Toni

Chi vedrebbe bene dei gialloblù in giunta? «Come assessore, senza dubbio Barak. E vi dico anche» precisa il sindaco, «che gli darei molte deleghe. Lui sa attaccare, segnare, difendere e mettersi in mezzo al campo a fare il regista. Nell’amministrare un comune come il nostro, servono persone con più caratteristiche, come Barak». E Setti dove lo vedrebbe sindaco? «Domanda impegnativa» sorride Sboarina, «Non saprei. Posso solamente dire che sono stagioni felici per l’Hellas. Con il presidente siamo sempre in contatto per varie questioni».

 

Il Bentegodi

Inevitabile parlare di quello che dovrebbe essere il nuovo stadio. «È chiaro che il Covid» racconta il sindaco, «ha rallentato tutto. Pensate solo agli spostamenti dei vari investitori. Siamo in contatto con Andrea Abodi, capo dell’Istituto del Credito sportivo. La strada è tracciata. Se prima rifare il Bentegodi era un’opportunità, oggi, anno dopo anno, diventa una necessità». Insomma il 2022 sarà un anno importante. Elezioni, avanzamento progetti per il nuovo Bentegodi e soprattutto un’altra salvezza dell’Hellas. «Ne sono convinto» conclude Federico Sboarina, «l’impianto della squadra è buono. Lazovic, Barak, Faraoni, Dawidowicz e Veloso costituiscono la vecchia guardia. Dei nuovi mi piace moltissimo Caprari. Se non segna, fa segnare. Un giocatore con numeri di livello. È stato un grande acquisto, mentre Ilic un investimento di rilievo. Mi piacerebbe vedere di più Cancellieri. Un ragazzo che ha i colpi. Confido in Tudor per avere ancora tante altre opportunità per poter sfatare il tabù di San Siro».

Gianluca Tavellin

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