19 giugno 2011.
Il Verona conclude la trionfale cavalcata ai playoff, raggiunti dopo un'altrettanto incredibile rimonta durante il campionato, e torna in serie B, dopo la finale persa l'anno precedente contro il Pescara e dopo quattro anni in Serie C.
In un infuocato Arechi di Salerno, i gialloblù perdono 1-0 ma, dopo la vittoria per 2-0 all'andata, può cominciare la festa: in campo, in una strapiena piazza Bra (con maxischermo) e poi con un aeroporto Catullo invaso in piena notte dai tifosi.
Tanti i protagonisti, ma nell'immaginario restano soprattutto il «brutto anatroccolo» Nicola Ferrari in campo, grande protagonista dei playoff dopo un inizio di stagione difficilissimo, Andrea Mandorlini in panchina, subentrato al «principe» Giannini a stagione in corso e Giovanni Martinelli, il presidente che ha dato il cuore al Verona e che di lì a un anno cederà la società a Maurizio Setti, prima di andarsene il 15 ottobre 2013.
Da quel 19 giugno la storia calcistica del Verona è cambiata radicalmente: tre promozioni in Serie A e almeno quattro campionati (due con Mandorlini, due con Juric) a cullare addirittura sogni europei. Ma quell'addio all' «inferno» della Serie C e quella cavalcata memorabile restano pietre miliari nella storia dell'Hellas.