«Il mio ultimo messaggio è di una quindicina di giorni fa, prima che tornasse a Londra. L'ho preso in giro per come era vestito. Ha avuto la forza di rispondermi con un vocale. Abbiamo perso un uomo vero, sono distrutto».
Con la voce rotta dalla commozione, il veronese Alessandro Renica, racconta il "suo" Gianluca Vialli. «Mi ha telefonato in lacrime Massimo Mauro, per quando fossi preparato è stata dura, è dura».
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L'ex libero della Samp, del Napoli di Maradona e, sul finire della carriera, del Verona è affranto. «Sì perchè quel male non lascia scampo, se ne andò pure mio padre con un tumore simile. Voglio ricordarlo col sorriso e con quel vocale che mi sono già risentito un paio di volte. Vialli ci lascia un esempio cristallino di come bisognerebbe vivere la vita. Con grande coraggio».
I due con la Doria avevano vinto la Coppa Italia «Sì, ma sono cose buone per gli almanacchi. Lui era forte, simpatico ed educato. A Genova veniva a mangiare da mia suocera Rosa, non vi dico i modi e l'educazione. Sono uomini irripetibili. Il nostro movimento ha perso un altro campione vero».
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