<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Verso Milan-Verona

Quale Hellas alla ripresa? Tudor studia il «Diavolo»

Tudor a Peschiera (Fotoexpress)
Tudor a Peschiera (Fotoexpress)
ALLENAMENTO HELLAS PESCHIERA (FOTOEXPRESS)

Quale Verona alla ripresa? Domanda spontanea, soprattutto se si tiene conto dell’avversario in questione. Si va a San Siro contro un Milan che ha già dichiarato l’obiettivo stagionale: lo scudetto. Tra le due formazioni vi sono undici punti di differenza. Ma non per questo l’Hellas partirà battuta. Non sarà un Verona simile a quello di Bagnoli nell’89/90. Dove Peruzzi fece i miracoli e il solo Prytz impensierì Pazzagli in novanta minuti. E neppure quello dello scudetto con Garella che mandò sul palo la capocciata di Hateley. Sarebbe bello assomigliasse alla squadra di Juric, con Faraoni e Barak spietati cecchini. Anche se quello di Tudor, ci perdoni Mandorlini con Toni, può replicare il gruppo di Prandelli. L’Hellas ne beccò tre ad inizio del Duemila ma Cammarata al novantesimo rimise tutto apposto come Kalinic a Genova. Milan e Verona sanno come segnare. Basse le quote Snai in tal senso. Pagherà di più un «Non gol».


A Peschiera Nel quartier generale dell’Hellas l’aria è buona. Il vecchio comandante portoghese ha ripreso il mare. Veloso potrebbe rappresentare una delle novità di sabato sera alla Scala del calcio. Corsa sciolta pure per Faraoni che ha potuto beneficiare della sosta per rimettersi. Anche Gianluca Frabotta pare aver ricominciato. La tendinite non gli ha dato tregua, da quando è giunto al Verona ed i tifosi gialloblù temono si possa ripetere un altro caso Benassi. Il centrocampista non giocò mai. Una cosa è certa Frabotta indosserà la maglia domani pomeriggio per il fotografo della Panini.


Là dietro. Mister Tudor ha lavorato parecchio sui meccanismi difensivi, cercando di coinvolgere anche Cetin. L’ex romanista non è ancora entrato nella filosofia gialloblù. L’anno scorso proprio col Milan ebbe un impatto, da subentrato, poco impattante. Da valutare anche Sutalo, che deve dimostrare di essere uno dei prescelti da Gasperini.


Forza Martin Ma al di là dei giusti rilievi sulle mancate coperture dei giganti davanti a Montipò, quello che fino a questo momento ha deluso è Martin Hongla. L’approdo da un club belga, il ruolo e le attitudini fisiche, avevano già scomodato paragoni illustri. Di base il camerunense ha molta più tecnica di Amrabat, scomparso o quasi sotto il nuovo dizionario fiorentino di Italiano, ma fino a questo momento si è segnalato soltanto per un tweet di scuse, umili per carità,ma bisogna dimostare altro. Hongla nell’ultima uscita la sua nazionale si è distinto fornendo pure un assist a Choupo-Motingol, che ha segnato la prima rete nel match tra Camerun e Mozambico. Martin qui c’è da correre e mettere legna davanti alla difesa, perchè le 14 reti al passivo non solo soltanto colpa di Montipò e dei suoi fratelli. La speranza è che la sosta sia servita anche per mettere maggior benzina nella macchina di Tameze. Da elemento «Olimpico» di Juric, che gol da bomber con la Lazio, a giocatore normale con DiFra e così così con Tudor. Il minimo comune denominatore è sempre lo stesso di altri gialloblù: la condizione atletica. Tameze deve stare sui rulli a Peschiera e negli spogliatoi del Bentegodi, perchè è nato per correre. 


Punte di qualità Chi l’avrebbe mai detto che dopo due stagioni di sofferenza offensiva, l’Hellas si sbloccasse. Nessun Lewandowski per carità ma ottimi interpreti del ruolo che vanno a segno, ora, con una certa regolarità. La formula 1+2 di Igor sta dando i suoi frutti, anche se, per esigenze di squadra, è facile che contro il Diavolo si torni al 2+1. Quale Verona a San Siro? Viviamo nell’attesa di scoprirlo.

Gianluca Tavellin

Suggerimenti