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Oggi in campo al Franchi alle 15

Quale Hellas a Firenze? Contro la Viola primo esame da grande

di Gianluca Tavellin
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Lasagna in azione (fotoExpress)
Lasagna in azione (fotoExpress)
Lasagna in azione (fotoExpress)
Lasagna in azione (fotoExpress)

Fiorentina-Verona (oggi in campo alle 15 al Franchi), da dove partire? Dal Cholito o da Italiano? La ricorrenza di Davide Astori o il gemellaggio più bello d’Italia? E ancora Ceccherini piuttosto che Amrabat e poi quella Viola che ai gialloblù porta sempre bene. Il Verona si salvò dalla serie B nel ’76 all’ultima giornata e poi Superchi, che vinse uno scudetto con la Fiorentina, neutralizzò l’anno successivo un rigore ad Antognoni. E poi c’è il gol del «Fonto» Fontolan, nell’anno dello scudetto. E Kean? Moise espugnò il Franchi dopo che i tifosi gialloblù avevano fatto «visita» alla squadra a Coverciano e tanto altro ancora. Meglio fermarsi e dire grazie alla Fiorentina che se non portò via Juric ci mancò un pelo ma soprattutto grazie a Commisso per quella valanga di milioni che ha dato a Setti per Sofyan Amrabat, anche oggi in panchina.

Quanti intrecci e quanti gol. Sessantasette quelli scaligeri. Tra i più belli uno moderno ovvero la «bicicletta» di Faraoni, un campione per com’è e per quel che dà all’Hellas. Un esercito gli ex e le storie che si incrociano. Per un Giovanni Galli, il Donnarumma viola dell’epoca, che ebbe poca fortuna come dirigente al Verona, un Luca Toni che dalla scrivania vista Arno, passò alla gloria senile tra un ponte e l’altro sull’Adige. E poi quel Batistuta che venne in Italia convinto di giocare nel Verona ed invece i mediatori che contribuirono al fallimento del club, lo girarono verso altri lidi. «Viola e Butei per sempre fradei» si racconta da anni. Tanti, pure vip e cantanti, hanno cercato di sciogliere questo nodo d’amore, ricordando che il Collettivo aveva ben poco da spartire con gli Ultras gialloblù. Ma sono state solo berizzinate, rigorosamente scritto in minuscolo. Chi vuole marciare sulla pelle di questo gemellaggio ha sbagliato tutto.

 

Kevin nella storia

E nel lungo romanzo calcistico, Dante lasciamo in pace, può entrarci pure Kevin Lasagna. E sì perchè finora l’unica rete segnata dall’attaccante mantovano è stata quella realizzata alla diciannovesima giornata, proprio contro la Fiorentina. Un gol molto bello, in velocità con conclusione secca sul primo palo. Kevin ha ancora nove gare a disposizione per cominciare a fare ciò che dovrebbe essere naturale per una punta: gol. Sarebbe un peccato se alla fine di una stagione che l’ha visto a volte protagonista per la squadra, il suo «score» restasse fermo a quota 1. Altra categoria e altro giocatore ma così ha fatto solo Daniele Morante nell’Hellas. E per lo meno la sua rete in una stagione valse uno spareggio salvezza.

 

Caprari e Barak, che fare?

Lasagna però dovrebbe partire titolare. Il Verona è partito per Firenze con grosse preoccupazioni. Nel fragore della tripletta del Cholito, ai più, è sfuggita la prestazione buona ma un po’ ingommata di Caprari. L’ex Samp ha avuto una settimana difficile e si è allenato a singhiozzo. Diverso il discorso per Barak, impegnato sul lettino del dottore per poter recuperare. L’impressione è che o uno o l’altro partirà dalla panchina.

 

L’undici di partenza

Il rientro di Gunter e Casale, se possibile, ora, fa diventare la difesa da scarna ad affollata. Merito pure della prestazione di Coppola col Venezia. Tudor non ha problemi. Come del resto a metà con gli eterni Faraoni e Lazovic ai lati. In mezzo Veloso e Hongla andranno in panchina e titolari saranno Ilic e Tameze. Davanti spazio subito a Lasagna. Chi sarà al suo fianco? Difficile dirlo. Una cosa è certa davanti c’è il Cholito che ha una voglia matta di far gol anche alla Viola.

 

Il calendario

Il Franchi però rappresenta il primo esame vero, dopo aver raggiunto quota 40. Perchè l’aria può cambiare lassù. Poi ci saranno Napoli, Empoli, Genoa, Inter e Atalanta. Non proprio gare semplici.

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