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1-0 il risultato

Le pagelle di Inter-Verona: riconferma svedese, Hien un gradino sopra

In generale prova sufficiente della formazione di Zaffaroni che pecca in attacco
Un momento della gara di ieri
Un momento della gara di ieri
Un momento della gara di ieri
Un momento della gara di ieri

Le pagelle di Inter-Verona, 18esima giornata del campionato di serie A 2022/2023, terminata 1-0.

 

5,5 MONTIPO. Forse perchè Lorenzo ci ha abituato bene ma qualcosina non ha funzionato a San Siro. Troppe piccole sbavature. Nulla di grave ma ad esempio sulla zampata di Lautaro un miracolo ci poteva stare.

6 DAWIDOWICZ. Una sufficienza meritata per come ha saputo interpretare la partita. Non scende mai di tono e, seppur con poca eleganza, appare sempre efficace. Beneficia della posizione molto coperta di Depaoli.

6 CECCHERINI. Furbo ed esperto. Peculiarità che alla Scala del Calcio servono sempre. Subisce un fallo grave sulla caviglia da Mkhitaryan ma resta in campo. Esempio per tutti.

5,5 DEPAOLI. Molto ordinato nella prima frazione di gioco, va un po' in debito di ossigeno nella ripresa quando non riesce ad arginare Dimarco. Forse non era abituato a mettere insieme così tanti minuti in pochi giorni.

6 ILIC. Il serbo ha grande personalità lì in mezzo e riesce a limitare Gagliardini. È un po' macchinoso quando si tratta di battere a rete e cerca troppo il mancino. Nel secondo tempo non ha più molto da spendere. Con la testa sembra già essere al Toro. Ma qui deve intervenire la società perchè altrimenti si ha un ottimo calciatore con il freno al motore.

6 TAMEZE. Non è certo l'Adrien scintillante dell'era Juric o Tudor. Spera, sempre nel mercato e questo lo distoglie un po' dai suoi compiti. Offre tutto quello che ha alla causa, sia di testa che di gamba.

5,5 DOIG. Parte e sembra, dopo aver subito lo svantaggio, voler spaccare il mondo. Ed invece non come una Duracell ma una pila qualsiasi si consuma con l'andare dell'incontro. Si perdono praticamente le tracce dello scozzese.

5,5 KALLON. La trottola gialloblù gira attorno ai giganti nerazzurri. Purtroppo non trova mai il guizzo vincente. Viene sostituito e non sembra troppo felice. Impegno massimo ma al calcio bisogna far gol o quanto meno calciare in porta.

 

6.5 HIEN. Il difensore svedese rimane sfortunato protagonista della carambola iniziale sul gol interista. Per il resto inanella una prestazione di grande livello. Sia su Dzeko che Lautaro. Nel finale è positivo pure su Correa. Centrale nei tre è il suo ruolo, inutile cercare altre alchimie. Forse Fabbri lo grazia ma la sua fisicità appare raramente irregolare. È senza dubbio un elemento insostituibile nel Verona.

 

6 LAZOVIC. Il palleggio è buono, qualche idea anche. Non può essere la sua gara, soprattutto dopo i fasti con la Cremonese. Si sa la continuità non è mai stata il suo forte.

6 DJURIC. Il gigante gialloblù non sfigura nè contro Skriniar, nè contro Acerbi. La sua testa è sempre preziosa anche se meno cercata rispetto all'ultima partita. Le azioni più pericolose in area interista nascono dalle sue deviazioni. Non ha mai una palla giocabile verso la porta di Onana.

6 SULEMANA. Il classe 2003 impressiona quando entra in campo. Scambia molto bene con Lasagna e si trova quasi a tu per tu con il portiere interista che gli chiude lo specchio della porta. Nel finale rischia grosso per un fallaccio ai danni di Carboni che poteva costare ben più del cartellino giallo. Il futuro è tutto suo.

6 LASAGNA. Entra con un buon piglio. Si segnala per una bella verticalizzazione a Sulemana. Poi ha poche opportunità per mettersi in mostra.

6 VELOSO. Il capitano torna con un paio di tocchi dei suoi ed un calcio d'angolo al veleno. É presto per mandarlo in pensione.

6 MAGNANI. Si mette là dietro e randella. Fa il suo.

5,5 PICCOLI. Incomprensibile. Ha tutto per poter fare l'attaccante di serie A. Fisico, spunto e tecnica. Roberto però sbaglia sempre tempi e scelte. Non cose da poco.

5,5 ZAFFARONI. Dopo Torino, Milano. Lui voleva essere Profeta in patria ed invece...La studia con Bocchetti modello provinciale Anni Settanta e per poco non strappa un punto. Il vantaggio immediato dell'Inter paradossalmente aiuta la sua tattica. Qualcosa di più davanti andava fatto. Adesso testa subito al Lecce con la possibilità di avere dei nuovi acquisti da utilizzare.

Gianluca Tavellin

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