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Il lutto nel mondo del calcio

Verona, Napoli, Zaia e Tommasi ricordano Garella: «Una leggenda»

Un'immagine di qualche anno fa di Claudio Garella
Un'immagine di qualche anno fa di Claudio Garella
Un'immagine di qualche anno fa di Claudio Garella
Un'immagine di qualche anno fa di Claudio Garella

Se ne è andata un'«autentica Leggenda». Così il Verona ha ricordato la morte di Claudio Garella, scomparso nella notte all'età di 67 anni.

In una nota il club gialloblù lo ricorda così: « Autentico simbolo del primo Verona guidato da Osvaldo Bagnoli, Garella ha vestito i colori gialloblù dal 1981 al 1985, difendendo la porta dell'Hellas in tutta la trionfale cavalcata iniziata dalla vittoria della Serie B 1981/82, proseguita con la qualificazione in Coppa UEFA nel 1982/83 e culminata con la vittoria dello Scudetto nel 1984/85, di cui Claudio fu indiscusso protagonista. I suoi numeri resteranno straordinari e irripetibili: appena 143 gol subìti in 157 presenze, 4 delle quali nella Coppa UEFA 1983/84 e altre 4 nelle doppie sfide di Finale di Coppa Italia raggiunta dal Verona 1982/83 e 1983/84. Ma ciò che resterà per sempre nella mente di chi lo ha visto giocare e nell'immaginario di chi solo successivamente ne ha conosciuto - per ragioni anagrafiche - le gesta sportive, è lo stile assolutamente unico di difesa della propria porta, con parate atipiche e al tempo stesso efficacissime. Uno stile che gli è valso il soprannome di 'Garellik'. Un vero e proprio idolo per una generazione di tifosi veronesi e, più in generale, per tutti gli appassionati del calcio italiano».

 

Claudio Garella  difende la porta del Verona contro l’Ascoli, nell’anno dello scudetto FOTO MALAGUTTI
Claudio Garella difende la porta del Verona contro l’Ascoli, nell’anno dello scudetto FOTO MALAGUTTI

 

«Il presidente Setti e tutto il Club», conclude la nota, «si stringono attorno alla famiglia in questo momento di lutto».

 

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Anche il Napoli, altra piazza dove Garella ha vinto lo scudetto e, ironia della sorte, rivale dell'Hellas lunedì, lo ha ricordato: «È stato tra i protagonisti assoluti del primo scudetto azzurro nella stagione 1986/87. Era arrivato a Napoli nell’estate del 1985, all’alba della radiosa era maradoniana. In azzurro ha disputato 3 stagioni vincendo il tricolore e la Coppa Italia. Soprannominato “Garellik”, per il suo stile unico e inconfondibile, Claudio Garella vinse 2 scudetti in due squadre che in precedenza non l’avevano mai conquistato: il Verona nel 1985 e il Napoli due anni dopo. Un primato che definisce i contorni non solo sportivi ma anche umani, emotivi e professionali di un portiere che resterà sempre nella leggenda azzurra. Il Presidente Aurelio De Laurentiis, i dirigenti, lo staff tecnico, la squadra e tutta la SSC Napoli esprimono profondo cordoglio per la scomparsa di un indimenticabile protagonista della nostra storia».

 

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Il presidente del Veneto Luca Zaia ha parlato invece di «una leggenda del calcio veneto che è stato protagonista della conquista dello scudetto con la maglia del Verona. Anche dopo le grandi affermazioni a livello nazionale con altre squadre, durante la sua brillante carriera di calciatore, Garella per i Veronesi e tanti sportivi veneti che oggi piangono la sua scomparsa è rimasto sempre il grande portiere della stagione 1984-85 che ha portato nella città dell’Arena la vittoria nella massima categoria. Invio le mie più sentite condoglianze ai familiari e a lui un pensiero».

 

Anche il sindaco di Verona Damiano Tommasi ha espresso «vicinanza alla famiglia di Claudio Garella, uno dei principali protagonisti dell’esperienza calcistica più importante della storia veronese. Io e l'amministrazione comunale ci stringiamo ai familiari in questo difficile momento».

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