Il mercato di riparazione ha chiuso poco meno di un mese fa. Tempo di primi bilanci suoi nuovi arrivati. La «rivoluzione d’inverno» ha portato facce nuove e nuove speranze. Ma ha anche costretto Marco Baroni a ridisegnare gli equilibri di un Verona alla continua ricerca di identità. Il nuovo Hellas, nelle quattro gare giocate a febbraio, ha raccolto due pareggi e due sconfitte. Ko in trasferta contro Napoli (2-1) e Bologna (2-0). Poi è arrivato il punto di Monza (0-0) e il pari casalingo (2-2) contro la Juve.
L’Hellas viaggia sulle montagne russe. Il laboratorio di Baroni è fatto di esperimenti e intuizioni. Non c’è un leader offensivo. Non c’è ancora continuità di prestazione. Resta la fragilità difensiva così come la necessità di elevare il livello globale di squadra per provare a restare in corsa per la salvezza. E i nuovi innesti?
Squillo di Noslin
Tijjani è il più impiegato in attacco. Cinque presenze, sempre titolare, una rete all’attivo contro la Juve. L’unico squillo di tromba è arrivato da lui. In campo per 332 minuti, il più presente tra i volti nuovi. Incarna la “nuova idea“ di Baron di avere un attacco che non dà riferimenti, fatto di tagli, falsi nueve, e giocatori di movimento perpetuo. Impatto discreto.
Nel limbo
Karol Swiderski viene considerato il giocatore in grado di dare spessore e riferimento al reparto avanzato. Buon impatto a Napoli ma poi nulla di più. Non c’è stata crescita di prestazione. Quattro presenze, due da titolare per complessivi 170 minuti in campo. Manca il graffio.
In divenire
Piccoli pass e mai una gara da titolare per Ruben Vinagre, schierato in mediana, zona mancina. Per lui solo 72 minuti in campo con la nuova maglia gialloblù. Si è visto un paio di minuti contro il Frosinone, poi 9’ a Napoli e 45’ contro il Monza. Baroni gli ha concesso una toccata e fuga contro la Juve (16’), e lo ha lasciato in panca contro il Bologna. Valutazione sospesa.
Il talento c’è
Dani Silva è equilibratore di mediana. Da lui sono arrivate buone indicazioni anche se Baroni lo ha impiegato spesso con il contagocce. Del resto, in mezzo, l’allenatore gialloblù ha trovato equilibrio con Serdar e Duda, pezzi imprescindibili. Dani ha collezionato in tutto 129’. Una sola partita da titolare, contro la Juve (86’ in campo). Nelle altre gare, presenza minima: 9’ con il Frosinone, 8’ a Napoli, 18’ a Monza e 8’ con il Bologna. Carta jolly.
Toccata e fuga
Si sono visti poco Fabien Centonze e Reda Belahyane. Il primo, come terzino destro, è stato utilizzato per 91’. Una volta titolare contro il Bologna, dove è rimasto in campo per 58’. Per Belahyane unica apparizione contro la Juventus: 16’ minuti, il resto è panchina.
Aspettando Tavsan
Elayis è tra i più attesi. Ma pare essere non ancora pronto. C’è attesa per questo attaccante destro. Con l’Hellas appena mezz’ora in campo. Due presenze tra Frosinone (27’) e Napoli (4’). Si è intravisto Stefan Mitrovic. Per lui 32’ col Bologna. Poco per capire di che pasta è fatto.