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Melis avverte il suo Verona «L’Empoli vuole gli ottavi»

Martino Melis si divide spesso tra la Sardegna e Verona. Eccolo in piazza Bra  FOTOEXPRESS
Martino Melis si divide spesso tra la Sardegna e Verona. Eccolo in piazza Bra FOTOEXPRESS
Martino Melis si divide spesso tra la Sardegna e Verona. Eccolo in piazza Bra  FOTOEXPRESS
Martino Melis si divide spesso tra la Sardegna e Verona. Eccolo in piazza Bra FOTOEXPRESS

«Se fossi il Verona, non mi fiderei. Conoscendo Andreazzoli, questo viene per vincere e passare il turno». Chi parla è Martino Melis, raggiunto in Sardegna dove sta ultimando il suo residence. Era giovane e timido quando venne ceduto all’Empoli. «Bei tempi» ricorda, «stava finendo la sua carriera Spalletti, che arrivava dallo Spezia. Luciano ha sempre avuto le doti del leader. E poi c’erano Carli e Di Francesco. Spiace che Eusebio non abbia inciso all’Hellas. Purtroppo è da un po’ che non riesce ad esprimere la sua idea di calcio. Si va a momenti, pure Andreazzoli ha avuto da altre parti delle difficoltà. Ad Empoli ora è una specie di re». Ecco che il biancoazzurro toscano, si tinge di gialloblù. «Se ho visto il Verona?» ci risponde, «e come no. Gioca un bellissimo calcio. Simeone, che ho visto più volte a Cagliari, ha trovato più che l’ambiente, la squadra per lui. In rossoblù giocavano in un altro modo, mentre il Cholito ha bisogno di spazi, di profondità. Da noi ha fallito le palle-gol più semplici ed invece al Verona segna che è una bellezza. Sì, il calcio che fa Tudor è l’ideale per lui». Hellas che inevitabilmente farà un po’ di turnover. Ruegg dentro e pure Cancellieri. Ma i toscani non dovrebbero cambiare molto. «Conoscendo Andreazzoli» dice l’ex esterno gialloblù, «verrà per vincere e al massimo farà riposare uno o due dei titolari. L’Empoli sta facendo un grande campionato. Hanno ottimi calciatori e sanno come impiegarli. Per loro sarà fondamentale, restare in serie A in questa stagione». Dalla Coppa al Campionato L’Hellas darà il massimo al Bentegodi contro Henderson e compagni ma una piccola parte della mente è già proiettata alla sfida dell’ex Olimpico contro il Toro di Juric. «Bella partita. Vale la tripla» commenta Melis, «il mister è riuscito a dare una bella sistemata anche ai granata. Ora il Torino è un cliente scomodo per tutti. Certo che i gialloblù con Simeone, Caprari e Barak, hanno un potenziale offensivo importante. Sarà una gara divertente. Entrambe, per me, non avranno problemi a salvarsi. Ne sono sicuro». Quel tris ai granata Vien da sè con Melis rispolverare in vista della partita di domenica prossima, quel Torino-Verona 0 a 3 nel campionato di serie A 1999/’2000. «Fu un incontro che sentivamo molto» racconta il centrocampista sardo, che in quella gara andò in gol e che gol. «Sapevamo che i granata ci aspettavano per rilanciarsi ma noi dovevamo vincere per chiudere il discorso salvezza e lasciarli alle spalle. Il Toro si metteva a tre dietro. Noi andavamo a nozze contro quelle squadre. Quel tipo di retroguardia l’avevamo provata pure noi ad inizio stagione ma non andò bene. Mister Prandelli la preparò benissimo. Tagli continui e spazi liberi per buttarsi dentro. Quando in allenamento provi una cosa che alla domenica riesce, cresce in modo smisurato l’autostima. Quel Toro aveva Ferrante, Cocco, Bucci, Galante e Lentini. Noi, grazie a Morfeo, ci eravamo rimessi in carreggiata. Fu una gioia grande per noi e per i nostri tifosi rifilare tre gol al Toro a casa propria. Non è mai facile». Ai giovani tifosi, un consiglio. Riguardatevi la doppietta di Cammarata per apprezzare la bellezza delle reti della punta, infarcite dal dribbling di Salvetti. «Ecco penso che» prosegue Melis, «la fiducia sia tutto. Se devo fare un paragone tra il mio Verona dell’epoca e questo, credo che lo spirito sia simile. Noi partimmo con molte difficoltà. Spehar non si ambientò, ci fu l’esplosione di Frey mentre Adailton era un po’ acerbo. Ma l’uomo che con la sua personalità ci diede moltissimo fu come detto Morfeo. A volte basta prendere una punizione, fare un assist e saper parlare con l’arbitro per scuotere una squadra. A me sembra che il Verona di quest’anno abbia dei leader a cominciare dall’ottimo Simeone. E non dimentichiamoci che il Cholito per le grandi doti fisiche e temperamentale che ha, è il primo difensore del Verona. Non è mai stanco». L’Angelo biondo «Mi piacerebbe assistere ad un allenamento del Verona» chiude Martino Melis, «i movimenti degli attaccanti devono essere perfetti. E poi l’Hellas ha Barak. Lui è un calciatore che a me piace molto» Che sia per via del mancino? (ride ndr) «Non lo so, può essere». Col Toro due gol simili di Briegel e Melis, ricordate? Ora tocca a Barak metterla là di sinistro.•.

Gianluca Tavellin

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