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Maresca, storia di un leader
«Verona piazza stimolante»

Enzo Maresca ieri alla presentazione ufficiale, durante un workshop del club gialloblù al Park Hotel di Peschiera del Garda
Enzo Maresca ieri alla presentazione ufficiale, durante un workshop del club gialloblù al Park Hotel di Peschiera del Garda
Enzo Maresca ieri alla presentazione ufficiale, durante un workshop del club gialloblù al Park Hotel di Peschiera del Garda
Enzo Maresca ieri alla presentazione ufficiale, durante un workshop del club gialloblù al Park Hotel di Peschiera del Garda

Enzo Maresca si presenta da leader nell’incontro organizzato all’Hotel del Centro sportivo il Paradiso di Peschiera. «I giovani sono altalenanti com’è normale che sia. Noi veterani abbiamo il dovere di indirizzarli con l’esempio e qualche parola nei momenti di sconforto. Tutto qui». Poche parole per l’ex del Siviglia voluto da Pecchi per avere una mano dentro e fuori dal campo.

PERCHE’ L’HELLAS?

« Perché è una piazza stimolante, oltre che una società con un obiettivo importante, cioè tornare dove merita di stare. L'interesse del Verona è nato un po' di tempo fa, e devo dire che è stato attraente fin da subito, è una sfida personale per me. Siamo in Serie B, ma tutto il contorno non ha nulla a che vedere con la categoria, sia a livello societario che di tifoseria. Questa piazza merita di stare in Serie A, ma la realtà è che siamo fra i cadetti e dobbiamo fare di tutto per riportare il Verona dove merita. Ho scelto la maglia numero 16 perché era quella di Antonio Puerta, un compagno che ho perso ai tempi del Siviglia, durante una partita. Una maglia cui sono molto affezionato e che ho sempre scelto quando, come in questo caso, non era disponibile il 25». Maresca dribbla la nostra domanda sul recente passato. Quella gara che fu vinta da Sorrentino e Maresca più che da Ballardini in panchina. Potenza della personalità e Verona «coniglio bagnato», come l’avvocato Agnelli apostrofava Roberto Baggio. «L’anno scorso è andato» commenta Maresca, «la domanda è furba, ma non ero nello spogliatoio del Verona. Abbiamo fatto qualcosa di eccezionale». Inutile stuzzicarlo. Maresca è già allenatore in campo e forse anche per questo l’hanno voluto Fusco e Pecchia.

LA FORMA FISICA

«Mi sono allenato sempre e comunque, anche durante l'estate. Sto facendo tutti gli allenamenti assieme alla squadra, mai a parte, ma cosa potrò dare lo vedremo. Metto a disposizione anche la mia esperienza, che non è però l'unica cosa importante, c'è anche il campo. Se accompagni le parole con l'esempio pratico, aumenti l'efficacia. Sia in Italia che all'estero, i giocatori di esperienza sono quelli che nei momenti di difficoltà possono dare una mano. Noi, quanto calciatori, attraversiamo dei momenti negativi, e c'è bisogno di giocatori esperti per venirne fuori. QUALE RUOLO ?

«Ho sempre giocato come centrocampista, e il mio ruolo in un centrocampo a tre come quello del Verona è quello davanti alla difesa».

QUALE VERONA?

«Questo Verona simile al Palermo 2013/14? Sbagliato fare paragoni, ci sono caratteristiche diverse, quella è una squadra che ha vinto il campionato e l'anno successivo ha fatto 50 punti in Serie A. Questa è un'altra squadra con altre caratteristiche, credo sia sbagliato dire a priori quanti punti possiamo fare e dove possiamo arrivare. Per fare tanti punti noi dobbiamo pensare alla partita di sabato e poi alla gara successiva. È uno sbaglio pensare che il Verona possa stravincere il campionato: lo possiamo vincere, ma solo pensando di partita in partita. Abbiamo visto a Benevento che ci sono tante situazioni , squadre che contro il Verona vogliono fare la partita della vita, quindi non sarà facile. L’Hellas fa un gioco di possesso.

La cultura italiana è più per il distruggere che per il creare il gioco, mentre in Spagna c'è più una mentalità di questo tipo. Vincere da favoriti è ancora più difficile, quindi il nostro gioco può anche essere simile alle realtà spagnole, ma da solo non basta. Bisogna lavorare sull'attenzione, perché saranno 39 partite in cui tutti cercheranno di fare la grande gara con l'Hellas, in quanto squadra candidata alla Serie A e che, in più, esprime un bel gioco. La prima partita che ho visto è stata contro la Salernitana, ho visto una bella squadra, con qualche situazione di difficoltà, che però ci saranno sempre, anche sabato con l'Avellino, quando si difenderanno in nove dietro alla linea del pallone.

MARESCA E PECCHIA

«Il mister chiede intensità tutti i giorni, credo che questa sia la chiave per raggiungere gli obiettivi. Si vede che ha collaborato con Rafa Benitez. Si vede che ha idee superiori alla media. Il Verona poi ha tanti giovani bravi. Spero possano fare un grande percorso». Così parlò mister Maresca, pardon il nuovo «Pirlo gialloblù».

Gianluca Tavellin

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