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Lovato, futuro a strisce. Juric aspetta tre colpi. E l’Inter «congela» Zac

Molte big seguono con attenzione i pezzi pregiati di mister Juric
Molte big seguono con attenzione i pezzi pregiati di mister Juric
Molte big seguono con attenzione i pezzi pregiati di mister Juric
Molte big seguono con attenzione i pezzi pregiati di mister Juric

La parabola di Lovato. Valeva uno. Oggi vale dieci (milioni) volte tanto. Pure questa è già plusvalenza di assoluto valore. Operazione per restare sopra il livello di galleggiamento. Plusvalenza tra le plusvalenze. Quelle che non... piacciono a Ivan Juric. Ma l’Hellas ha bisogno di valorizzare e vendere, per sopravvivere. Il fatto è che Matteo Lovato e Mattia Zaccagni sono i due giocatori “sacrificabili“. Perchè hanno acquisito grande prestigio, e alle loro spalle si muovono club disposti a spendere per metterli sotto contratto. CESSIONI DILAZIONATE. Ora, il ds D’Amico e il presidente Setti non dovrebbero dare seguito a nessuna cessione nobile alla riapertura del mercato. Ma il Verona può vendere oggi per rinforzarsi subito e cedere a fine stagione i suoi pezzi pregiati. Storia breve quella di Lovato. D’Amico lo ha prelevato la scorsa stagione, con un’altra delle sue intuizioni geniali, dal Padova, sborsando una cifra non superiore al milione di euro. Juric ha valorizzato, già nella parte finale dello scorso campionato, il difensore padovano. E nella prima parte di questo torneo, sono arrivate le conferme. Lovato si è espresso quasi sempre ad alti livelli nelle occasioni in cui è stato chiamato in causa. Un centrale italiano, di 20 anni, nel giro dell’under 21, non può non fare gola. Sono arrivati, però, infortuni a rallentarlo. E Juric ha deciso di gestire il ragazzo, lavorando sulla sua crescita. Per Lovato è arrivata anche la panchina. Forse, di lui, si è parlato anche troppo. E Juric ha preferito, a modo suo, «garantire che Matteo possa crescere con la giusta serenità». FUTURO A STRISCE. Il senso delle cose, però, non può cambiare. Il Milan è stato il primo a mettere gli occhi addosso a Lovato. La novità degli ultimi giorni porta, invece, alla Juventus. Che pare essere rimasta impressionata dalla prova offerta dal ragazzo proprio nella gara pareggiata dall’Hellas contro i bianconeri. L’offerta, per il cartellino, non va contemplata sotto i dieci milioni di euro. Anche se, in un primo momento, il Milan avrebbe messo... solo cinque milioni ed una contropartita tecnica da individuare, per arrivare al giocatore. L’Hellas non ha fretta. Ma pare essersi posta un obiettivo minimo: arrivare, con le cessioni di Lovato e Zaccagni, a strappare almeno venti milioni di euro. ZACCAGNI CONGELATO. Il valore di Zac è chiaro da tempo: pure per lui servono almeno dieci milioni. L’Inter resta in pole. Si è segnata in agenda il nome. Sa benissimo di avere in mano argomenti validissimi con i quali trattare l’eventuale acquisto di Zaccagni. In ballo con il Verona ci sono i riscatti di Dimarco (4,5 milioni di euro) e di Salcedo (non meno di dieci milioni di euro). Di fatto, il club nerazzurro si è messo in pole, congelando la pista Zac almeno fino al termine della stagione. E resta, pure, l’interesse per Marco Silvestri. IN ENTRATA. Juric, però, si aspetta almeno tre movimenti in entrata. Un centrale difensivo, una pedina (soprattutto di rottura e ripartenza) per la mediana ed un trequartista. Benassi, mai visto per infortunio, è attualmente sotto osservazione alla Fiorentina. C’è da capire come evolverà la situazione e se il giocatore potrà tornare ancora utile all’Hellas nella seconda parte di stagione. Occhio anche al futuro di Di Carmine. Il giocatore va in scadenza a giugno. Con il Verona non si è parlato ancora di rinnovo. Una sua partenza a gennaio è tutt’altro che da escludere. Al momento, solo sussurri dalla B. Da sistemare anche Di Gaudio, Laribi e Vitale, che non rientrano nei piani tecnici di Juric, e che nella sessione estiva del mercato non hanno trovato collocazione. •

Simone Antolini

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