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Lacrime e sorrisi da “Amici miei” «Abbiamo perso un fratello vero»

Roberto Tricella con Laura GarellaI quattro ex campioni d’Italia  con la famiglia di Chantal Garella
Roberto Tricella con Laura GarellaI quattro ex campioni d’Italia con la famiglia di Chantal Garella
Roberto Tricella con Laura GarellaI quattro ex campioni d’Italia  con la famiglia di Chantal Garella
Roberto Tricella con Laura GarellaI quattro ex campioni d’Italia con la famiglia di Chantal Garella

Quando li rivedi capisci perchè hanno vinto dove mai nessuno lo farà più. Uomini prima di tutto ma pure eterni ragazzi. Le persone intelligenti non hanno l’ironia come optional, ma escono così dalla fabbrica, a Torino, tra l’altro di modelli vincenti se ne intendevano, eccome. Sembra il funerale di Giorgio Perozzi, interpretato da un sublime Philippe Noiret. Loro sono gli «Amici miei dello scudetto». Il numero uno Claudio, purtroppo, è già andato avanti. «Guarda il Volpe con una sua vecchia fiamma quando giocava al Toro» esclama rivolto agl’altri capitan Tricella. «Ti sbagli usciva col Nanu» risponde Volpati. Tutti hanno giocato a Torino. Chi nella Juve, chi con i granata. Ma è a Verona, che è avvenuto il miracolo. «Ho fatto quattro anni in camera con Claudio» rimarca Tricella, «alla Lazio l’avevano violentato. Non riusciva a togliersi di dosso la negatività di quei giorni. “Tu sì che diventerai qualcuno“ mi diceva sempre. Aveva poca stima di sè ma poi, anno dopo anno è diventato il più forte portiere d’Italia. Almeno in due campionati. Mi ha chiamato Guidolin. Con lui al giovedì, nel primo anno con Bagnoli andavamo sempre a mangiare a casa Garella» continua il “Trice“, «sembrava di andare al ristorante. Fiori sulla tavola, sotto coppe d’argento per i bicchieri, sai da grande torinese qual’era». Domenico Volpati parla da medico. «Era in lotta perenne con la bilancia» ricorda l’ex jolly dello scudetto, «le battaglie con mister Bagnoli al martedì per il peso. Era un compagnone. Mi è dispiaciuto non rivederlo. L’avevo sentito giusto un anno fa». Giuseppe «Nanu» Galderisi si asciuga le lacrime col fazzoletto. Vuole dire la sua, perchè Garellik non deve essere dimenticato. «È stata durissima» rivela Nanu, «quando dividi per alcuni anni la tua vita con persone che poi se ne vanno, fa male. Claudio mi proteggeva sempre. Era un gigante buono per me e tutti gli altri. E poi, credetemi c’erano dei giorni nei quali era impossibile fargli gol. Ho perso un fratello vero». Sta per scadere il tempo a Torino degli “Amici miei“. Piero Fanna vorrebbe parlare ma sta discutendo civilmente con un signore che vorrebbe il suo numero di telefono. «Piero è sempre aggressivo, com’era in partita» ride Galderisi. I ricordi però non sono proprio lucidi. Quel gol della Viola Il “Trice“ si attacca una sigaretta di nascosto e poi racconta : «Vi ricordate quando mi sono abbassato con la Fiorentina su calcio d’angolo ed abbiamo preso gol?». Galderisi e Volpati ridono. «Non so cosa mi è preso» prosegue il libero dello scudetto, «ero attaccato al palo e mi sono abbassato. Claudio mi ha mandato a quel paese ed aveva ragione. Abbiamo fatto 2 a 2». «Ma valà sei in preda agli ormoni» controbatte Volpati, «abbiamo segnato io e il Nanu». «Beppe, non tu perchè ricordo la sua esultanza» risponde il “Trice“. «E certo, ero a terra perchè Passerella mi aveva dato una legnata pazzesca». Chi non c’era alle esequie di Garella come Di Gennaro, Bruni, Sacchetti, Penzo e altri gialloblù organizzeranno fra qualche settimana un incontro privato con moglie e figlie. Uomini, non solo Campioni d’Italia. •. G. TAV.

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