Blindati. Fino a prova contraria, suggerirebbe la schizofrenica vocina che fa da sottofondo alle recite di mercato. Ma a oggi in casa Hellas la strategia è chiara. «C’è da confermare la salvezza» ci ha suggerito Igor Tudor salutando il pari con la Fiorentina. «Ci mancano ancora sedici punti per arrivare a quaranta. Le altre migliorano. Proveremo a farlo anche noi». Tradotto: nessuna cessione importante. E magari uno o al massimo due innesti. Questo lo scenario che più si avvicina oggi alla realtà delle cose. C’è da sostituire Pawel Dawidowicz, perso fino a fine stagione. Il ds Tony D’Amico lavorerà su una eventuale entrata (non immediata) in difesa. Senza ansie. Tenendo conto che il mercato ai tempi dei Covid ha...tempi lunghi e mette in vetrina pochi scambi.
Antonin Barak non si muove subito. Ma lo avevamo detto. Nel senso: gli interessi “dilazionati“ di Milan e Atalanta sono reali. Il valore di mercato del ceco oggi si aggira attorno ai venti milioni di euro. L’Hellas registra pure l’interesse di Inter e West Ham. Ma passerà all’eventuale incasso solo al termine della stagione. E il valore di Barak sarà ancora più chiaro. Gonfiato o sgonfiato dal rendimento del girone di ritorno. Tenendo pure conto che il Verona non è obbligato a cedere per forza uno dei suoi gioielli. Non nell’immediato.
Voci infondate Pure Kevin Lasagna è destinato a restare. I segnali (pure il gol) lanciati contro la Fiorentina, sono stati incoraggianti. Tudor darà ancora altre chance all’attaccante mantovano che rappresenta investimento di lunga durata del club di Setti. D’Amico e Tudor, a oggi, non hanno intenzione di snaturare il reparto d’attacco. E, quindi, le voci di un possibile imminente passaggio di Lasagna alla Lazio o al Cagliari, non hanno trovato nessuna conferma.
Kale fino alla fine Resterà, fino a scadenza di contratto (30 giugno 2022), anche Nikola Kalinic. Pure per lui, ma in maniera peraltro poco decisa, si era parlato di un velato interesse della Lazio. Tutt’altro che confermato dalla Capitale. Il Verona i suoi attaccanti li ha già in casa. E non intende cambiare gli equilibri. Adesso soprattutto che l’Hellas è atteso da un gennaio di fuoco, che molto dirà sul futuro immediato della squadra gialloblù. Kalinic, in stagione, ha raccolto nove presenze e tre reti, viaggiando a fiammate. L’infortunio al polpaccio lo ha messo ko già per sette partite. Ma oggi il croato è sulla via del recupero. E non è da escludere che possa essere convocato già per la sfida del 6 gennaio contro lo Spezia al Picco.
Gennaio caldo Il Verona, alla ripresa del campionato, affronterà nell’ordine: Spezia, Salernitana, Sassuolo e Bologna. Tutte avversarie (più o meno) di pari rango. Sarà un gennaio di esame severi che dovranno, però, spingere il Verona verso la conferma di una salvezza più che tranquilla. Per questo il club, pur pensando ad un mirato miglioramento della rosa, non intende snaturare il gruppo, togliendo riferimenti importanti. In mezzo Tudor perde il centrocampista camerunense Martin Hongla, convocato dai Leoni Indomabili per la Coppa d’Africa che si terrà proprio in Camerun dal 6 gennaio al 9 febbraio. Hongla non verrà sostituito da nessuno. La valutazione è qualitativa e non qualitativa. Veloso, Ilic, Tameze e Bessa all’occorenza verranno utilizzati come centrali in attesa del rientro di Hongla.
Possibili partenti I nomi più caldi in uscita sono due: Kevin Ruegg e Mert Cetin. Il primo non trova spazio. Laterale di prospettiva e propulsione, potrebbe essere girato in prestito dal Verona a distanza di “controllo“. Ruegg piace al Vicenza. Ma in casa Hellas si vuole valutare con grande calma la possibile destinazione del ragazzo. C’è la Turchia che chiama (ma era già successo quest’estate) per Cetin. In attesa Trabzonspor e Galatasaray, club di primo livello del campionato turco. Il difensore ha totalizzato fin qui due presenze per un totale di 45’.