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Il centrocampista slovacco

La scelta di Duda: «L'Hellas Verona? Un rischio ripagato»

In ritiro con la sua Nazionale, ha raccontato il suo rapporto con il Verona e il calcio italiano
Ondrej Duda
Ondrej Duda
Ondrej Duda
Ondrej Duda

Gol e assist con la Roma. Si è messo addosso l’Hellas Ondrej Duda. Pensieri e parole dal ritiro della Nazionale slovacca. C’è molto di giallo e di blù raccontato a Sport.Sk.

 

Adattamento veloce

La serie A gli è già entrata dentro. «Sì. Non ho mai avuto problemi di adattamento in un nuovo paese. L’inizio di questa stagione è stato un po’ più difficile per me, perché stavo tornando dopo un infortunio di tre mesi. Sono felice di essere tornato. Sono entrato nella formazione molto velocemente (fa riferimento alla gara vinta con la Roa ndr), praticamente subito dopo l'allenamento, che non ho nemmeno completato. Ho del lavoro da fare, non sono ancora nella forma desiderata, ma farò di tutto per arrivarci il più presto possibile».

 

Salvezza e conferma

La salvezza ottenuta a Reggio Emilia ha consegnato un carico di energia a Duda e all’Hellas. E ripartire è stato molto più facile. «È possibile, ma abbiamo anche un nuovo allenatore, la rosa dei giocatori è cambiata. Difficile dirlo. Capita che ad una stagione difficile ne segua una un po’ più facile. Ma vedremo, siamo solo all’inizio».

 

La fiducia dell’Hellas

«Quando in inverno mi trovavo in una situazione difficile a Colonia e c'era la possibilità di andare a Verona, non ho nemmeno guardato che tipo di squadra fosse l'Hellas e come funzionasse a Verona. Ero felice di poter andare a giocare da qualche parte. Volevo iniziare nella massima serie. Il club aveva un'opzione nel contratto per il mio trasferimento in caso di salvezza. Ora lo vedo diversamente. Mi interessa come “appare“ la squadra e come vogliamo presentarci. Stiamo giocando bene finora, ma è solo l’inizio. Credo che la situazione non cambierà e che continueremo così».

 

L’arrivo di Suslov

«È interessante. Ricordo che quando lasciai Košice per il Legia Varsavia, lì trovai Dušan Kuciak, che mi aiutò moltissimo. Poi sono andato all'Hertha Berlino e lì ho trovato Petr Pekarík, anche lui estremamente disponibile. Credo che la mia presenza farà bene a Tomáš, perché è bello avere un connazionale all’estero, soprattutto quando non si comprende ancora appieno la lingua e la cultura locale. Lo aiuterò sicuramente».

 

Fratello maggiore

Duda è arrivato all'Hellas dopo un periodo difficile a Colonia. Suslov dopo un periodo complicato a Groningen. Consigli preziosi per Tomas? «Non so quanto sia stato difficile per lui. Per quanto mi riguardo, mi sarebbe piaciuto tantissimo restare a Colonia. Ne ho anche parlato da qualche parte, ma le mie parole erano uscite un po' distorte. Non avevo alcun desiderio di lasciare la Germania ma sono stato costretto a prendere questa decisione. Prima di tutto volevo andare in un posto dove avrei potuto giocare e godermi il calcio. Il caso di Tomáš era un po’ diverso dal mio».

Scommessa vinta Duda è arrivato con il Verona in fondo alla classifica. Senza paura. Scommettendo su se stesso. «C’era qualche rischio, simile a quando andai dall’Hertha in prestito al Norwich all’inizio del 2020. A quel tempo mi ero trovato anche a Berlino in una situazione che non avevo previsto dopo una stagione di successo. Quindi, andai in una squadra che era all’ultimo posto in Premier League. Quando la squadra è in fondo alla classifica, non sempre è facile integrarsi nel gruppo e lottare per trovare spazio nella formazione titolare. Tuttavia, all’Hellas ha funzionato, e ci siamo salvati».

Simone Antolini

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