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L’uscita di Battistini «Partita molto bella perché è da tripla»

Il popolare «Bati» oggi agente dei calciatori in compagnia di Romano Mattè, decano dei tecnici veronesiGraziano Battistini esulta sotto la curva Sud FOTOEXPRESS
Il popolare «Bati» oggi agente dei calciatori in compagnia di Romano Mattè, decano dei tecnici veronesiGraziano Battistini esulta sotto la curva Sud FOTOEXPRESS
Il popolare «Bati» oggi agente dei calciatori in compagnia di Romano Mattè, decano dei tecnici veronesiGraziano Battistini esulta sotto la curva Sud FOTOEXPRESS
Il popolare «Bati» oggi agente dei calciatori in compagnia di Romano Mattè, decano dei tecnici veronesiGraziano Battistini esulta sotto la curva Sud FOTOEXPRESS

All’Udinese gli anni della prima consacrazione. Al Verona la seconda giovinezza. Graziano Battistini nella nostra città ha da tempo trovato casa. Udine però è stata la vetrina con cui spiccare il volo nel calcio italiano. Un portiere tra i più affidabili degli anni 90’. Nell’Hellas fu decisivo per la promozione dalla B alla A con Cesare Prandelli al timone. Oggi è un operatore di mercato tra i più stimati. «L’Udinese mi ha permesso di esordire in massima serie», il primo ricordo di Battistini. «È la prima società in cui mi sono affermato. Conservo un ricordo bellissimo della gente friulana. Persone toste ma sincere. Sono grato a quel periodo. Verona però è diventata la città della mia vita. Per me la più bella del mondo in assoluto». L’Udinese-Hellas Verona di Graziano Battistini? «Ne ho due con la maglia dell'Udinese. Il primo nel 91 però al Bentegodi. Io ero in panchina. Fu la partita dell’incredibile errore di Marronaro che toccò inutilmente un pallone che altrimenti sarebbe finito in fondo alla rete del Verona. Il secondo invece nel 94’. Quel giorno giocai titolare. Vincemmo 4 a 1 e mandammo un messaggio a tutto il campionato. A fine stagione conquistammo comodamente la Serie A». Sembra passata un’epoca… «E pensare che da lì l’Udinese non è più retrocessa tra i cadetti. Sono oltre venticinque anni di Serie A ininterrotta. La famiglia Pozzo ha saputo garantire al calcio friulano una continuità davvero straordinaria». Il Verona vorrebbe cominciare una nuova era… «Credo che l’Udinese possa essere un buon modello da imitare. La chiave è creare una struttura ed ottimizzare il proprio reparto scouting. Gino Pozzo è stato un maestro da questo punto di vista». Sul mercato ha piazzato il colpo Lasagna, il grande ex della partita… «È stato un segnale per l’intero mondo del calcio. Il Verona ha acquistato un giocatore nel giro della Nazionale. Non penso sia un aspetto secondario. Lasagna un anno fa non avrebbe scelto una squadra come l’Hellas». È il calciatore ideale per il progetto pensato dal Verona di Setti? «Assolutamente. Credo sia aderente all’idea di profondità che esprime Ivan Juric. Può essere un terminale perfetto per il modo di giocare dell’Hellas di oggi. È un colpo di qualità. Un segnale per l’intero calcio italiano». Oggi a Udine sarà anche sfida tra portieri... «Juan Musso e Marco Silvestri sono tra i migliori della Serie A. L'argentino sta seguendo una traiettoria importante. Silvestri a Verona sta esprimendo al massimo le proprie qualità. Ha trovato l’ambiente ideale per le proprie caratteristiche». Il pregio principale dei due da ex numero uno? «Musso è esplosivo nei propri movimenti. È capace di compiere anche interventi prodigiosi. Silvestri invece è tecnicamente molto preparato. Si muove in porta con grande naturalezza. Alle sue spalle c'è una scuola importante». Come finisce alla Dacia Arena? «È gara da tripla. L'Udinese è in forma ed in casa è difficilissima da affrontare. Il Verona è sempre propositivo. Sarà bella partita. Decideranno i dettagli. L'assenza di De Paul in casa friulana sarà molto pesante». •

Alessio Faccincani

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