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L’Hellas vale 150 milioni. Zac e Barak le pepite d’oro

Antonin Barak ha oggi un valore di mercato di nove milioniL’intera rosa dell’Hellas vale 150 milioni di euro
Antonin Barak ha oggi un valore di mercato di nove milioniL’intera rosa dell’Hellas vale 150 milioni di euro
Antonin Barak ha oggi un valore di mercato di nove milioniL’intera rosa dell’Hellas vale 150 milioni di euro
Antonin Barak ha oggi un valore di mercato di nove milioniL’intera rosa dell’Hellas vale 150 milioni di euro

Il valore generato dallo stupore. L’Hellas bello e plausibile di Ivan Juric vive il suo momento di massimo splendore. Certificato anche dal valore di mercato - in continua crescita - della rosa gialloblù. Trentatre giocatori, per il 42 per cento stranieri, media di età che si fissa sui 25 anni. Valore totale (tra giocatori di proprietà e prestiti), fluttuante, di 150 milioni. PROPRIETÀ. Sono venti i giocatori, della prima squadra, di proprietà del club di Setti. Non mancano i contratti di natura pluriennale. Nei numeri si trova la traccia di un progetto che nasce fresco ma sembra decisamente proiettato nel futuro. Silvestri, cento presenze con l’Hellas e selva di estimatori (la Roma su tutti) è legato fino al 2022 alla società centenaria. Pure Pandur e Berardi hanno esteso i loro contratti rispettivamente fino al 2025 e al 2023. La linea difensiva è quasi tutta di proprietà tenendo conto anche degli obblighi di riscatto fissati a fine stagione: Lovato (2024), Gunter (2023), Dawidowicz (2022), Magnani (2023) con obbligo di riscatto a 3.5 milioni di euro a favore del Sassuolo, Ceccherini (2023) con obbligo di riscatto a 3 milioni di euro a favore della Fiorentina. Discorso diverso per Cetin, valutato in un primo momento sette milioni dentro all’affare Kumbulla, in prestito biennale con obbligo di riscatto. Il difensore turco non sembra proprio trovare spazio e non è da escludere che Hellas e Roma si aggiornino sulla sua posizione. Amione è scommessa per il futuro, contratto fino al 2025. AI LATI E IN MEZZO. Faraoni è tutto del Verona fino al 2024. Così come Ruegg (2025), Tameze (2024), Udogie (2022) e Lazovic (2022). Giochi apparentemente fatti anche per Dimarco. In prestito dall’Inter (contratto fino al 2023) con diritto di riscatto fissato a 4.5 milioni, sul quale i nerazzurri non vantano contro riscatto. I prestiti con diritto di riscatto di Benassi, Vieira e dello stesso Sturaro verranno valutati a fine stagione. Ma il percorso di Benassi a Verona è finito ancora prima di iniziare, e quello di Vieira è fortemente condizionato dall’infortunio avuto. C’è Ilic, prestito dal City con riscatto, che oggi (otto milioni di euro) pare rappresentare scoglio difficile da superare. Veloso scade a giugno. Ma con Miguel il club potrà parlarsi in libertà. I TOP PLAYER. Zaccagni scade nel 2022. Ma quasi sicuramente partirà. Barak è un altro colpaccio del ds D’Amico. Il Verona ha l’obbligo di riscatto (6 milioni) dall’Udinese, Antonin è già dell’Hellas. Lasagna è investimento per i prossimo quattro anni e mezzo (prestiti biennale oneroso, riscatto fissato a dieci milioni totali), Kalinic ha contratto fino al 2022. Di Carmine scade a giugno. I prestiti di Favilli, Colley e Salcedo (riscatti troppo elevati) difficilmente oggi fanno pensare ad un futuro ancora insieme. Ma il calcio è pieno di sorprese. TOP DI CASA SETTI. Consideriamo solo i giocatori di proprietà (o quasi). Il top player è Zaccagni: 15 milioni di euro il valore di mercato. Silvestri si ferma a dieci milioni. Cifra che sta per raggiungere anche Barak, già arrivato a nove. Lovato vale sette. Faraoni e Tameze sei milioni. Ruegg, Magnani e Lazovic cinque, Gunter si attesta sui quattro e mezzo, Dawidowicz è sui due milioni e mezzo. Ceccherini e Dimarco, dopo i riscatti, avranno valore di mercato rispettivamente di tre e cinque milioni. Lasagna? Lo sanno tutti: vale dieci. •

Simone Antolini

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