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L’Hellas riscopre Salcedo. Juric non ha finito gli assi

Eddie Salcedo in azione nella gara di Coppa Italia contro il Cagliari FOTOEXPRESSIl tecnico gialloblù Ivan Juric
Eddie Salcedo in azione nella gara di Coppa Italia contro il Cagliari FOTOEXPRESSIl tecnico gialloblù Ivan Juric
Eddie Salcedo in azione nella gara di Coppa Italia contro il Cagliari FOTOEXPRESSIl tecnico gialloblù Ivan Juric
Eddie Salcedo in azione nella gara di Coppa Italia contro il Cagliari FOTOEXPRESSIl tecnico gialloblù Ivan Juric

Un talento finito in evaporazione, caduto in retrovia. Ripescato, al momento giusto, da Ivan Juric, specialista in salvataggi quando l’oceano si fa grosso e tumultuoso. Eddie Salcedo, classe 2001, a Cagliari si è preso la scena. Lo ha fatto per un tempo, il secondo. Quando Juric ha deciso di togliergli di dosso il peso di un attacco agile ma sfuggente, condiviso con Colley e Bertini. Ispirazione giusta al momento giusto, quella del tecnico croato. Soprattutto in questo momento di emergenze e assenze forzate, dove il Verona ha grande bisogno di nuovi interpreti all’altezza. FIN QUI. Salcedo si è visto solo a sprazzi. Bloccato, la scorsa stagione da un infortunio al ginocchio destro, che lo costrinse a due mesi di stop forzato. Poi la ripresa cadenzata dal lockdown e dall’avvento della pandemia. Ma Salcedo, un solo gol al Brescia nel torneo ’19-’20, ha convinto Juric a ricordarsi di lui nel momento della stesura della rosa per la stagione a venire. Convinto, certo. Ma con le riserve di chi pretende sacrificio, condivisione e crescita. A PRIMA VISTA. Salcedo, in questa prima parte di stagione ha fatto i conti con una concorrenza forte. Le scelte di campo di Juric sono andate a cogliere altri attori. Mai a prescindere. E a Cagliari è arrivata la conferma che Ivan non ha perso l’abitudine di riempirsi di assi le tasche, piene ancora di preoccupazioni per un Hellas che viaggia da troppo tempo in costante emergenza. E il “nuovo“ Salcedo è piaciuto. Si è messo (nel secondo tempo) largo a destra. Con compiti da guastatore e incursore. Non ha fatto “il Faraoni“, perchè le caratteristiche e i tempi di innesco sono diversi. Eddie si è comunque disimpegnato. Usando, stavolta, il suo apprezzabile talento nel modo giusto e al momento giusto. Spinta apprezzabile, senso della posizione ottima, la giusta spavalderia nell’affrontare gli uno contro uno. Il Salcedo che parte da lontano pare disporre di maggiore efficacia del giocatore che staziona a ridosso della trequarti, cercando i giusti inneschi nelle combinazione d’attacco. Eddie non ha sorpreso a Cagliari. Semmai, ha confermato tutto quello che di buono si diceva sul suo conto ancora prima del suo approdo veronese. SCENARI. L’Hellas di Bergamo sarà altra cosa del Verona di Cagliari. Davanti, però, Salcedo può giocarsi le sue chance. Juric ha capito di poterlo utilizzare anche sulla banda destra, nel caso in cui Faraoni venga dirottato nei tre dietro. Buono a sapersi. Tenendo conto anche delle emergenze continue che hanno più volte costretto l’allenatore a rivedere i suoi piani tattici. Ridisegnando, quasi mai, lo stesso Verona. PRONTO ALL’USO. La gara di Coppa, a Cagliari, ha detto che Salcedo può essere davvero pronto all’uso quando l’Hellas decide di gonfiare il petto e riempire la metà campo avversaria. A Bergamo non ci sarà Kalinic. Il dubbio resta sul rientrante Favilli. Mentre Di Carmine, positivo il suo impatto con la gara di Coppa, va preservato, perchè è l’unico - al momento - che dispone di caratteristiche tecniche assimilabili alla prima punta. Intanto, Salcedo c’è. L’Inter lo valuta dieci milioni. Potrebbe decidere di metterlo sul piatto della trattativa per arrivare (già a gennaio?) in tempi rapidissimi a Zaccagni. Ma questa è decisamente altra storia. Da affrontare a tempo debito. Non certo prima di Bergamo. •

Simone Antolini

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