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OSSERVATO SPECIALE

L’Hellas aspetta Lasagna, Kevin alla caccia del gol

Kevin Lasagna (Fotoexpress)
Kevin Lasagna (Fotoexpress)
Kevin Lasagna (Fotoexpress)
Kevin Lasagna (Fotoexpress)

Aspettando Lasagna. Manca ancora Kevin all’appello. Mancano i suoi gol. Mancano a lui, mancano pure all’Hellas. Igor Tudor ha trovato interpreti all’altezza in fase di finalizzazione. L’attaccante mantovano, di ritorno dall’infortunio al menisco, ha trovato poco campo e tanta concorrenza. E finora nessuna gloria personale. Kevin ha giocato poco. Contro il Genoa si è trovato a fare il titolare. La solita corsa, il solito generosissimo impegno. Ma anche un’occasione fallita a tu per tu con il portiere del Grifone. Lasagna è investimento pluriennale. Un pesante investimento pluriennale per il club di Setti.

 

E la sua posizione, al centro del progetto e dei giochi d’attacco, non può certo essere accantonata. Il campo, però, dice che l’impatto (sul piano realizzativo) di Kevin con il mondo Hellas è stato al di sotto delle aspettative. Parlano i numeri. La passata stagione Ivan Juric gli ha consegnato un ruolo centrale nel suo sistema di gioco. Lasagna viene considerato prima punta. Ma, per caratteristiche, può essere utilizzato anche come esterno che parte, accelera e attacca la profondità.

 

«Ottimo giocatore, deve imparare ad essere ancora più cattivo in area» aveva detto di lui Ivan Juric. Ecco, a oggi, sempre numeri alla mano, manca proprio quella cattiveria sotto porta che aiuterebbe Lasagna a scalare posti nelle gerarchie di un attacco che vede in vetrina Simeone, Caprari e Kalinic. La passata stagione Kevin ha collezionato 19 gettoni presenza. Realizzando, però, solo due reti contro Benevento e Cagliari. Nessun infortunio, spesso e volentieri titolare. Anche lui finito sullo scivolo emozionale di un Verona che nel girone di ritorno ha reso molto meno rispetto al girone di andata, perdendo con troppa continuità.

 

L’inizio della nuova stagione è stato complicato per l’attaccante, costretto già in ritiro a farsi da parte per l’infortunio al menisco. Assente nel match d’esordio contro il Sassuolo. Poi sono arrivati i primi minuti contro l’Inter. Poco meno di una mezz’ora vissuta quando l’Hellas si è trovato a dover far fronte alla burrasca. A Bologna, forse la peggior partita stagionale del Verona, solo sei minuti e nessuna possibilità di valutazione. L’arrivo di Tudor ha portato una vibrazione positiva a tutta la squadra, coincisa però anche con il ritorno al gol di Kalinic e all’esplosione di Caprari. Senza dimenticare il ruolo centrale nell’attacco scaligero di Simeone.

 

Il risultato? Tre panchine per Lasagna contro Roma, Salernitana e Spezia. E una gara da titolare (82’ in campo a Marassi), che non ha soddisfatto fino in fondo per Kevin. Adesso la posizione è da valutare. Nel senso: Lasagna è finito nelle retrovie. Non è riuscito a far esplodere la scintilla nelle poche occasioni consegnategli in corso di stagione.

 

L’attaccante mantovano, riscattato obbligatorio a giugno ’22 dall’Udinese, ha statistiche che devono essere assolutamente ritoccate: 14 per cento da titolare, il 18 per cento dei minuti giocati rispetto al complessivo dell’Hellas, e lo zero per cento delle partecipazioni al gol. Dati, va sottolineato, parzialissimi. Kevin, oggi, non può non essere considerato patrimonio dell’Hellas. Ma dentro le dinamiche d’attacco vive una fase involutiva che lo potrebbe spingere ai margini. Tudor, si sa, ha dimostrato essere abile prestigiatore. E da Lasagna Verona si aspetta qualche colpo speciale.

Simone Antolini

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