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«L’abbiamo buttata Ma è tutto ridicolo, contano solo i soldi»

Tutto il disappunto di Ivan Juric a Marassi
Tutto il disappunto di Ivan Juric a Marassi
Tutto il disappunto di Ivan Juric a Marassi
Tutto il disappunto di Ivan Juric a Marassi

Il Verona cade per la prima volta in questo 2020 in un contesto surreale. Si prende la scena prima di un finale amaro e senza sorrisi. Tre punti gettati al vento proprio sul più bello. «C'è tanto rammarico», anche Juric non nasconde i propri sentimenti. «Sono arrabbiato soprattutto per quelle occasioni in ripartenza che non abbiamo sfruttato per chiudere la partita», il riferimento è ad alcune manovre capitate nel corso del secondo tempo su una già ideale situazione di vantaggio. «Ne abbiamo costruite parecchie ma su nessuna siamo stati cinici», le confessioni del tecnico ai canali ufficiali del club dopo la sfida con la Sampdoria. «In Serie A contano gli episodi e su quelli potevamo essere migliori. È il vero rimpianto di questa gara». L'analisi di Ivan Juric si posa anche sull'intera prestazione. Hellas in controllo per larghi tratti, prima di subire l'urgenza della Sampdoria, alla ricerca disperata di punti. «Non credo però ci sia stato alcun calo fisico da parte nostra», la precisazione dell'allenatore. «Anzi ritengo che la nostra prova complessivamente sia stata positiva», l'opinione del condottiero croato. «Nel finale abbiamo avuto una buona gamba anche dopo essere passati in svantaggio. La sconfitta è arrivata solamente per una questione di episodi. Noi abbiamo creato le premesse anche per vincere la partita. Purtroppo però siamo mancati in alcuni passaggi chiave. Questo ci dovrà servire da lezione per il futuro. Dobbiamo ancora conquistare la salvezza e secondo me ci sarà molto da lottare», Juric riporta tutti con i piedi per terra. Un messaggio chiaro e senza fronzoli. Di quelli destinati ad alzare la tensione in vista dei prossimi impegni. Il croato è maestro anche in questo. Mai parole scontate o di facciata quelle dell'uomo di Spalato. Profilo verticale e poco incline ai compromessi. «Non capisco se siano più importanti i soldi o la nostra salute», la sua versione riguardo alla gestione dell'emergenza Coronavirus all'interno del mondo del calcio. Anche nella domenica delle porte chiuse un susseguirsi vorticoso di eventi. Dall'ipotesi di un nuovo rinvio, caldeggiata dal ministro dello sport Spadafora, alla decisione finale di giocare ugualmente, con protagonisti i vertici di Lega e Figc. Ivan Juric non ha paura di esporsi. «Noi ci atteniamo alle scelte altrui ma alcune cose proprio non le capisco», spiega ancora. «In campo non ci stringiamo la mano ma poi invece vanno bene i contrasti o le scivolate. Diventa difficile dare un senso a quello che si vede. Cosa conta in questo momento? Credo servano delle risposte ed una linea comune da adottare. Ora c'è solo poca coerenza». •

A.FAC.

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