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«Kalinic è uno tosto accenderà il Verona Juric garanzia per la A»

Sasa Bjelanovic esulta dopo un gol con la maglia del Verona nella stagione 2011/2012 FOTOEXPRESSIvan JuricNikola Kalinic
Sasa Bjelanovic esulta dopo un gol con la maglia del Verona nella stagione 2011/2012 FOTOEXPRESSIvan JuricNikola Kalinic
Sasa Bjelanovic esulta dopo un gol con la maglia del Verona nella stagione 2011/2012 FOTOEXPRESSIvan JuricNikola Kalinic
Sasa Bjelanovic esulta dopo un gol con la maglia del Verona nella stagione 2011/2012 FOTOEXPRESSIvan JuricNikola Kalinic

«Magari il mister avrà avuto un ruolo fondamentale nella scelta dei calciatori ma ci sono dei giocatori che se dati in mano ad altri allenatori, forse, farebbero molta fatica». Il commento è di Sasa Bjelanovic, croato ex attaccante dell'Hellas e oggi in attesa di una chiamata dopo la recente esperienza da direttore sportivo dell'Hajduk di Spalato. Lui ha sempre avuto dimestichezza con la lingua italiana a differenza di Kalinic. «Bjela» ha sempre parlato in modo pacato e con parole misurate ha sempre detto ciò che pensa. Fisico statuario, lineamenti e modi da lord inglese, Sasa ha conquistato tutti al Verona in un solo anno di permanenza. Quello del nostro «amico» Massa di Imperia, il Byron Moreno del Verona. «Sento ancora alcuni ragazzi» racconta, «compreso mister Mandorlini che a volte mi chiede dei consigli su calciatori che conosco. Verona è una piazza unica con tifosi caldi ma che ti lasciano vivere. Spiegare meglio ciò che ho detto? Certo. Dico che con un allenatore in declino o con un giovane mister l'attuale squadra gialloblù farebbe fatica. Ci vuole la capacità, l'organizzazione che solo un comandante come Juric sa dare. I giocatori di buona levatura sono Kalinic, Benassi e Ceccherini. Poi a me piace molto Ruegg. Lo svizzero l'avevo seguito per l'Hajduk ma per noi era fuori budget». Insomma anche quest'anno alla faccia di tutti i quattrini spesi da Setti, la garanzia resta lui: Ivan Juric. «Lui è uno di Spalato. È della Dalmazia» ride Bjelanovic. Cosa vuoi dire Sasa? «Voglio dire che come Kalinic ci mette poco ad accendersi. Là sono focosi. Grande tradizione all'Hajduk, tra l'altro oggi è l'unica squadra che da noi riesce a fare bene, insomma un club con disponibilità e grande tradizione calcistica». SASA SU NIKOLA. Da ex attaccante ad attaccante che dici? «Kalinic è stato un bel colpo» commenta subito Bjelanovic, «negli ultimi anni è stato preso di mira dalla critica, secondo me in modo eccessivo. Nikola è andato al Milan in un periodo dove club e guida tecnica erano un po' in difficoltà. Non arrivavano i risultati ed è sempre l'attaccante che paga il prezzo più alto in questi casi. E poi hanno perfino detto che ha fatto male a Roma. Ma chi critica guarda i minutaggi e il contesto nel quale si trova un calciatore? A me è piaciuto per quello che ha giocato. Lui aveva bisogno di una piazza come Verona. Non è finito, anzi ha ancora molto da dare al calcio». Bjelanovic lo conosce bene Kalinic. «Dicono che non rida molto» racconta, «ma cosa c'entra, mi domando. Lui è un introverso e da giovani era un ribelle. Cercava lo scontro ma ripeto da giovane. Aveva 18-19 anni e teneva testa ai più vecchi dentro lo spogliatoio. Non fatevi ingannare dal suo modo di proteggersi. Kalinic non è un cagasotto, anzi. Però nel calcio le etichette fai fatica a togliertele. E poi è di Spalato(ride di nuovo ndr) è un temperamentale, si dice così no? Lui è schietto come Ivan(Juric ndr) faranno entrambi bene ne sono convinto». ATTACCANTE COMPLETO. Bjelanovic va a briglia sciolta. «Ho un buon rapporto con Tony D'Amico e mi sento, quando serve, con mister Juric. Su Kalinic volevo aggiungere che è una punta completa. Cerca il pallone sulla linea dei centrocampisti e lo lavora per gli altri ma oltre a questo fa anche gol. Se si rimette a posto fisicamente è un grande attaccante. E ripeto lui ha grande personalità. Se non ricordo male nell'Hadjuk da giovanissimo calciava già i rigori». ITALIA E VERONA NEL CUORE. Sasa vorrebbe tornare in Italia. «C'è stima con Tony D'Amico, sarebbe bello tornare a lavorare a Verona, magari. Città bellissima e tifosi grandi, grandissimi. Mi auguro che l'Hellas faccia un grande campionato. Mi aspetto molto da Benassi e da altri come Tameze e ripeto Ruegg se troverà spazio. Per me alla fine sarà la stessa storia dell'anno scorso. Ivan Juric è il fuoriclasse del Verona». •

Gianluca Tavellin

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