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Il croato, nuovo bomber dell'Hellas

Kalinic carica il suo Verona: «Contro la Juve ho sempre segnato»

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In primo piano a destra Nikola Kalinic nella partita Verona-Genoa
In primo piano a destra Nikola Kalinic nella partita Verona-Genoa
In primo piano a destra Nikola Kalinic nella partita Verona-Genoa
In primo piano a destra Nikola Kalinic nella partita Verona-Genoa

Kale o Niko? «Come volete ma fin da piccolo mi hanno sempre chiamato Kale». Un veloce scambio di battute ad inizio telefonata con Nikola Kalinic, l’uomo che dovrà far fare il salto di qualità al Verona. A proposito, che gara ha visto il bomber croato dalla panchina e quando è entrato a mezz’ora dalla fine? «La squadra gioca bene e fisicamente siamo ben messi» racconta Kalinic, «non era facile con il Genoa. Abbiamo creato almeno tre o quattro occasioni da gol. Poi quando sono entrato in campo mi sembra che sia andato tutto abbastanza bene. Fisicamente non so ancora a posto, devo lavorare. In queste due settimane ho intensificato gli allenamenti e presto arriverò ad essere come miei compagni. Oltre a questo devo entrare bene negli schemi del mister perché non avevo mai giocato con questo sistema: uomo contro uomo».

DIFESA BUNKER. L’anno scorso di questi tempi il Verona era la dodicesima difesa d’Europa con solo 8 reti subite in 10 partite di campionato. Juric parte dal pacchetto arretrato per costruire un’altra grande stagione. «Si, esatto. È una dato importante. Ora dobbiamo migliorare nel fondamentale dell’attacco. Creiamo tanto ma non finalizziamo. Bisogna soltanto impegnarsi e le reti arriveranno». 

IL PROBLEMA DEL GOL. Effettivamente un gol all’attivo è veramente pochino. Per questo è stato ingaggiato anche Kalinic. D’altronde lo stesso Juric ha detto che Verona è l’unico posto nel quale «Kale» può tornare grande. «Si, è vero. Non ho giocato molto a Roma, però quando sono andato in campo non ho fatto male, anzi. Con l’Hellas posso ripartire da zero ma soprattutto giocare dall’inizio ed avere la fiducia di tutti». Non si direbbe a vederlo ma Nikola Kalinic è come Ivan Juric. Sono dei temperamentali, visto che sono nati a Spalato. «Noi siamo del sud di Croazia. Carattere forte. Quando ho giocato con l’Hadjuk di Spalato erano sempre battaglie. Spero presto di vedere Bentegodi pieno perché so che anche questa è una piazza calda». 

«SEGNO SEMPRE ALLA JUVE». L’attaccante gialloblù ha visto la Juventus a Kiev. «C’è poco da fare» dice, «la Juve è la Juve. Anche se possono mancarle dei giocatori è sempre una grande formazione. Con i bianconeri ho sempre segnato (ride ndr) quando ero a Firenze, mi auguro di ripetermi. Noi andiamo a Torino senza paura e poi vedremo». Lo spirito del guerriero già esce. I tifosi del Verona sognano visto che il bomber croato ha fatto gol spesso alla Vecchia Signora. Iniziando nel 2016. Sua vittima preferita il portiere Buffon, anche se Gigi gli parò un rigore. Battuto di testa e di piede in quattro occasioni. Kalinic ai bianconeri ha segnato pure lo scorso agosto con la maglia della Roma.

«Non so cosa deciderà il mister» ammette, «dopo due mesi a casa ho iniziato soltanto a lavorare sul serio poche settimane fa e quindi vedremo. Il mio impegno sarà sempre al massimo perché Verona mi ha voluto e qui mi trovo benissimo con tutti i miei compagni. Chi è più forte? Tutti». Ecco la risposta del bomber che poi però specifica: «Qui c’è un gruppo unito e poi ci sono tanti bravi compagni. Non mi va di fare nomi però i millenials che ci sono qui son fortissimi».

LA FAMIGLIA. Kalinic deve ancora trovare casa. Vive in albergo. Dal telefono filtra la voce di sua figlia Lota. «Si è nata in Spagna a Madrid un anno e mezzo fa e poi c’è Mateo di 6 anni e mezzo. Stiamo cercando casa insieme a mia moglie Vania. Verona è molto bella, c’è tutto a portata di mano. È davvero una piccola Firenze. Stiamo molto bene qui». Insomma gli ingredienti per fare una grande stagione ci sono tutti. Kale ha soltanto bisogno di tempo e Juric è intenzionato a concederglielo. «A me piace molto lavorare anche per la squadra» racconta. E lo si è visto con quella giocata di tacco a liberare Lazovic quando l’attaccante è entrato in campo contro il Genoa. «Penso già a prossima partita come del resto, i miei compagni. Dobbiamo avere pazienza come dice il mister» conclude Kalinic. «la classifica è buona, dobbiamo solo migliorare e pure il gol arriverà».

Gianluca Tavellin

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