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Juric torna illusionista Pirlo finisce nella rete Il Verona senza limiti

Mattia Zaccagni tra Cuadrado e Dybala
Mattia Zaccagni tra Cuadrado e Dybala
Mattia Zaccagni tra Cuadrado e Dybala
Mattia Zaccagni tra Cuadrado e Dybala

Già era il Mago di Spalato, ora chiamatelo anche illusionista. E sì perchè, Ivan Juric, ha dato per almeno un’ora l’impressione che Juventus e Verona stessero giocando uno dei match Anni Ottanta. All’epoca lo scontro tra bianconeri e gialloblù, era diventata una specie di classica. Platini da una parte, Elkjaer dall’altra. Trapattoni su una panchina, Bagnoli a pochi metri. Se Favilli non si fosse infortunato battendo Szczesney, forse avremmo assistito a qualcosa di veramente storico. L’IMPORTANZA DELL’ARIETE. Juric ha rotto gli indugi e, complice pure il numero elevato di cambi, è partito subito con Kalinic. L’ex viola ha tenuto talmente tanto in apprensione la retroguardia bianconera che il solo Demiral l’ha spuntata qualche volta con il croato. Bonucci ad esempio è andato fuorigiri, tanto che si è pure infortunato. Finito il lavoro di Kalinic ecco che bomber Favilli, avete lette bene, proprio bomber, ha messo dentro il gol dello 0 a 1. A quel punto con la giovane punta toscana fresca e galvanizzata dalla rete, forse, non sarebbe bastato alla Juve il clone di Boniek: Kulusevski. Ed invece, l’illusionista di Spalato, dopo aver travestito Favilli da Morata, ha dovuto accontentarsi di quel che era rimasto. E cioè arroccarsi davanti all’ottimo Silvestri, autore di un paio di interventi risolutori nel finale di partita. FINCHÈ C’È FIATO, C’È... Quando giochi contro formazioni come la Juve finchè la quantità ti sorregge tutto fila per il verso giusto. Pressing alto, pressione globale e tanta corsa hanno frastornato i bianoneri. Come cala la quantità, esce la qualità. Juric, però, è stato fine stratega. D’accordo le numerose assenze juventine ma pure l’Hellas non scherzava senza Cetin, Gunter e Veloso tanto per gradire. Ivan non ha sbagliato nulla ed ha pensato: «Finchè ho l’iniziativa sulle fasce laterali resto in partita. Soffrirò nel mezzo ma sarà comunque un rischio calcolato». E così è andata. Soprattutto a destra dove Faraoni e Colley hanno messo in difficoltà Bernardeschi che è stato pericoloso soltanto quando ha trovato un corridoio centrale. Se l’Hellas avesse ceduto sui fianchi anche Tameze e Vieira sarebbero stati travolti nel mezzo. È lì che il Verona stava costruendo la propria vittoria. Cuadrado, un’irradiddio, è stato limitato al massimo. Chiaro che poi la fortuna deve aiutare. Quando sono calati Faraoni e Lazovic la Juve, agevolata dal ko di Favilli, ha chiuso il Verona nella propria metacampo. Perduta l’iniziativa sulle corsie esterne, il centrocampo è andato in difficoltà perchè è stato costretto a coprire una zona più vasta di campo. In poche parole ma era naturale, l’Hellas si è appiattito sulla propria linea difensiva. I gialloblù non avevano più la forza per ripartire. D’accordo la forza della Juve ma dover, per Ilic e soci, coprire più spazi è stato deleterio, visto che veniva meno l’azione di filtro ben attuata da Tameze e Vieira. Juric, oltre a preparare bene la squadra, sta dimostrando da tempo di saper leggere in modo egregio le gare. L’ILLUSIONISTA DELLA ROSA. Un po’ Copperfield, Juric è. Quando parla di squadra di bimbi dice una mezza verità. Molto sincero è quando ammette che alcuni dei suoi ragazzi siano ancora lontani della miglior condizione. Ma all’Allianz Stadium sono andati in campo non solo i Millenials ma anche gente come Silvestri, Empereur, Faraoni, Lazovic, Kalinic e Zaccagni, quest’ultimo insieme a Lovato da nazionale. Giocatori con una certa esperienza. Il Verona ha una rosa competitiva perchè dove non arriva il singolo arriva la magia di Juric. Pensate solo a Favilli, che sembra essere un miracolato dall’allenatore gialloblù. E poi c’è Colley e il figliol prodigo Salcedo. Ed i vecchietti Veloso e Benassi dove li mettete? A forza di parole sul mercato, si è persa di vista la reale portata della rosa gialloblù. Appena tutti saranno recuperati fisicamente, il Verona potrebbe volare ancor più di quello che sta già facendo. Pensate: quantità e qualità. La prossima primavera tutti vaccinati al Bentegodi per assistere a un altro miracolo. Hai visto mai? All’Hellas c’è Ivan Juric, l’illusionista. •

Gianluca Tavellin

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