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Juric, tesoro da cento milioni È caccia ai nuovi... Kumbulla

Matteo Lovato, pezzo pregiato del Verona di Ivan Juric FOTOEXPRESSAdrien Tameze, prima stagione all’HellasAntonin Barak: è risultato positivo al Covid-19 ed è asintomatico
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Matteo Lovato, pezzo pregiato del Verona di Ivan Juric FOTOEXPRESSAdrien Tameze, prima stagione all’HellasAntonin Barak: è risultato positivo al Covid-19 ed è asintomatico

I numeri per capire questo Verona. Il valore di mercato dell’Hellas di oggi (tra giocatori di proprietà e prestiti) si aggira intorno ai 110 milioni di euro. Valore complessivo che spiega come l’universo gialloblù sia in espansione. La rosa della prima squadra - escludendo i giovani più interessanti della Primavera, in ascesa ma non ancora integrati per il definitivo salto - conta oggi di quindici giocatori di proprietà, per un valore di mercato che si attesta attorno ai 60 milioni di euro (58,5 per la precisione). Valore che raggiunge i già citati 110 milioni inserendo gli undici prestiti stagionali (a vario titolo, con riscatti già fissati e opzioni definite) che riguardano: Benassi, Salcedo, Barak, Vieira, Dimarco, Favilli, Magnani, Ceccherini, Cetin (di fatto già un giocatore dell’Hellas), Colley e Ilic. NUOVI KUMBULLA. Il grande merito del trio Setti-D’Amico-Juric è stato quello di prendere, valorizzare e rivendere, con plusvalenze importanti, giocatori alla ricerca di dimensione e collocazione. Oggi è sotto l’occhio di tutti il capolavoro compiuto con le cessioni di Amrabat, Rrahmani e Kumbulla (quest’ultimo con plusvalenza secca di 25 milioni di euro). A Juric, l’Hellas, chiede di fare un altro miracolo gestionale. Per crescere, ancora, sul piano tecnico. Valorizzare il progetto e garantire anche fondamentali risorse economiche per il futuro. Gli “indiziati“ sono essenzialmente quattro nel rapporto crescita/valore futuro. Il primo è il difensore Matteo Lovato. Sarà lui il nuovo Kumbulla? L’investimento nasce da una felice (una delle tante) intuizione del ds D’Amico, aiutato nelle scelte sul territorio da una squadra di scout discreti e affamati. Lovato, 20 anni, è stato prelevato dal Padova e ha firmato con l’Hellas un contratto fino al 2024. Il valore iniziale di mercato era di 100mila euro. Le prime prestazioni convincenti, tra campionato in corso e precedente, hanno già fatto lievitare il suo valore di mercato, con crescita che si è attestata sui 500 mila euro. Lovato ha dimostrato grande personalità e buon senso di adattamento. E Juric ha già capito di avere tra le mani un potenziale titolare. Adrien Tameze, 26 anni, non è Amrabat per età, caratteristiche e percorso. Fatta questa premessa, il giocatore si è intravisto in Italia all’Atalanta. Il Verona lo ha prelevato dal Nizza facendogli sottoscrivere un contratto fino al 2024. Il valore di mercato è di 4,5 milioni di euro. Qui, Juric, deve mettere a segno un capolavoro per portare a casa un’eventuale plusvalenza di rilievo. Il Verona può diventare ribalta di grande valore per il centrocampista che in gialloblù lotterà per una maglia da titolare. E poi c’è Kevin Ruegg, 22 anni. Questo sì, investimento di grande prospettiva. Il laterale di destra ha il futuro tra le mani. Oggi appare chiuso dall’intoccabile Faraoni. Ma il Verona lo ha scelto per creargli un percorso ben definito. Contratto fino al 2025. Ed un valore di mercato già di tutto rispetto: 5,5 milioni di euro. Juric dovrà essere bravo nel valorizzarlo dentro ad un contesto tecnico che presenta elevata concorrenza. A cavallo tra prima squadra si muove Bruno Amione, difensore argentino prelevato dal Club Atletico Belgrano. Il centrale sudamericano, 18 anni, può diventare pezzo pregiatissimo del Verona del futuro. Dovrà attendere il suo momento. Vale già più di due milioni di euro. GIOIELLI. E poi ci sono i gioielli di casa Setti. Oggi Mattia Zaccagni è perla luminosa: vale 8,5 milioni di euro con contratto fino al 2022. Dietro di lui Marco Davide Faraoni, il cui valore di mercato si attesta intorno ai 6 milioni di euro. Stesso valore per il fresco azzurro Marco Silvestri. Anime di un Hellas in espansione. Dentro ad un progetto a ciclo triennale sempre più disegnato per Ivan Juric. •

Simone Antolini

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