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Juric si conferma re di denari L’Hellas vale 20 milioni in più

Ivan Juric si è legato per tre stagioni all’Hellas di Setti FOTOEXPRESSAntonin Barak, dolce sorpresa di inizio stagione FOTOEXPRESS
Ivan Juric si è legato per tre stagioni all’Hellas di Setti FOTOEXPRESSAntonin Barak, dolce sorpresa di inizio stagione FOTOEXPRESS
Ivan Juric si è legato per tre stagioni all’Hellas di Setti FOTOEXPRESSAntonin Barak, dolce sorpresa di inizio stagione FOTOEXPRESS
Ivan Juric si è legato per tre stagioni all’Hellas di Setti FOTOEXPRESSAntonin Barak, dolce sorpresa di inizio stagione FOTOEXPRESS

Segnatevi questa cifra: xx milioni. Poi capirete tutto. Intanto, lunga vita al Re di denari. Ivan Juric, oggi, insieme al silenzioso direttore sportivo Tony D’Amico, è il vero fuoriclasse dell’Hellas. Un Re Mida venuto da est, capace di combinare apprezzabili risultati sportivi ad una gestione tecnica che ha permesso al Verona di realizzare sontuose plusvalenze nel corso dell’ultima stagione sportiva. E la storia, dopo appena sette giornate di campionato, è destinata a ripetersi. Almeno, questo è quello che suggeriscono gli indici del calciomercato. In perpetua oscillazione. Ma oggi, decisamente a favore del club gialloblù. UN PASSO INDIETRO. Paganini non ripete, Juric sì. La passata stagione si è chiusa con il nono posto, buon calcio proposto, soddisfazioni di campo (su tutte la vittoria contro la Juve di Ronaldo) ed una serie di plusvalenze da urlo: Kumbulla su tutti, poi Amrabat, poi Rrahmani, per citare le più celebri. Che hanno permesso a Maurizio Setti di mettere in conto l’arrivo nelle casse di qualcosa come cinquanta milioni di euro totali. Non robetta. CAPOLAVORO. Meriti, come detto, di Juric. Ma anche di D’Amico, ds capace di trovare aghi nel pagliaio. Ricoperti d’oro. Bravi? Sì. Ancora di più, se capaci di ripetersi a breve distanza. E oggi la coppia Juric-D’Amico sembra avere già colpito nel segno. Due i pezzi da novanta: Matteo Lovato ed Antonin Barak. Il primo può valere già oggi una potenziali plusvalenza alla Kumbulla. Il secondo (il cui obbligo di riscatto dall’Udinese è già stato fissato a sei milioni) può rappresentare un’altra scommessa da vincere...quasi vinta. NUMERI. Partiamo da Lovato. Il Verona lo ha prelevato dal Padova per una cifra lorda che si aggira intorno al milione di euro. Oggi il mercato valuta il difensore padovani già dieci milioni. L’inizio è stato molto brillante. D’Amico gli ha fatto sottoscrivere un accordo quadriennale. Il ragazzo è blindato. Deve ancora dimostrare tutto. Ma Juric ha avuto il merito di dargli spazio, visibilità ed una vetrina tutta sua. AZZURRO ZAC. Su Zaccagni, e qui grandi meriti vanno a Mattia, il tecnico croato ha lavorato nel segno della continuità. Mattia, pur non debuttando, è stato convocato in Nazionale, dopo la brillantissima prestazione di San Siro contro il Milan. Ma Zac ha dimostrato di avere i numeri e il carattere da leader dentro a questo Verona che sente sempre più suo. Il risultato? Una rilevante oscillazione di mercato: ad inizio stagione il suo valore di attestava intorno ai sei milioni di euro. Che oggi diventano nove. CAPOLAVORO ANTONIN. E poi c’è Barak. Antonin arriva dall’Udinese con la formula dell’obbligo di riscatto. Qualcuno pensava si fosse perso per strada. Non D’Amico, non Juric. Il nazionale ceco, 26 anni, non è più ragazzino, ma sta per entrare definitivamente nella fase della piena maturità calcistica. E l’oscillazione del mercato, nel corso della stagione, potrebbe essere significativa. Il Verona lo dovrà riscattare a sei milioni di euro. Il suo valore di mercato, oggi, si è già attestato sugli otto, nove milioni di euro. Meriti di Barak. Merito del solito Juric. Perfetto cercatore d’oro nel Klondike immaginario del calcio italiano. GLI ALTRI. Emblematico il «caso» di Silvestri. Ruolo delicato il suo. Che permette però una carriera più lunga rispetto ai tanti compagni di movimento. A 29 anni, grazie alla formula Juric (e ai grandi meriti del preparatore Cataldi), Marco vede crescere di un milione e mezzo il suo valore di mercato (sette milioni). Non è da tutti. E, il passaggio a San Siro del giovane Udogie ha mandato oscillazioni positive anche sul suo conto. Da 600mila euro ad un milione. E alla fine, questo Verona vale già venti milioni in più. •

Simone Antolini

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