<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Juric più forte di Juric. Vola il nuovo Hellas che maltratta le big

L’abbraccio tra Juric e Dimarco
L’abbraccio tra Juric e Dimarco
L’abbraccio tra Juric e Dimarco
L’abbraccio tra Juric e Dimarco

Più forte l’Hellas di Pessina o quella di Barak? Più bravo il primo o il secondo Juric? Se si potesse riaprire il “Bar dello Sport“ sarebbero questi i temi più caldi per i tifosi. La verità è che il Verona ammazza grandi o quasi, ha 4 punti in più rispetto a quello della passata stagione dopo il girone d’andata. D’accordo due li ha regalati la Roma pasticciona ma sul campo comunque un Hellas rabberciato, aveva bloccato una signora squadra. Non la “Rometta“ di questi tempi. GRANDE CON LE GRANDI. La sola Inter, complice il Verona in emergenza, è riuscita e a fatica, a battere i gialloblù. Sono arrivate vittorie con Atalanta, Lazio e Napoli. E poco importa se siano giunte tra le mura amiche o lontano dal Bentegodi, tanto la mentalità è sempre la stessa. Ben 14 punti, quasi la metà degli attuali, sono giunti grazie a queste imprese. Dalla serata magica del solito Zaccagni a Bergamo, al falso nove Tameze che diventò re dell’Olimpico oppure al fresco e meritatissimo successo di squadra contro un disorientato Napoli. E buon per la Juventus che Favilli si infortunò segnando il gol o per il Milan che alla fine si aggrappò a Ibrahimovic per il colpo di codino, davvero all’ultimo respiro. TESTA ALL’OBIETTIVO. Nella splendida cavalcata del Verona, che poi ha fatto punti preziosi con Udinese, Fiorentina, Torino, Benevento e Spezia, giusto per ricordare qualche altra gara giocata con grande attenzione dai gialloblù, c’è qualche piccola macchia. Sconfitte con formazioni dalle rose, almeno sulla carta, più attrezzate ma che stanno alle spalle dei gialloblù in classifica. Cosa significa? Difficile dare una spiegazione logica o supportata dai fatti. Una cosa però l’abbiamo capita. La squadra di Juric deve avere un obiettivo, perché è lo stesso tecnico che l’aveva chiesto al suo arrivo. Lo stato di necessità obbliga il Verona a pensare alla salvezza. A Bologna, al di là di qualche episodio sfortunato, mancava quella cattiveria vista col Crotone o col Napoli. Due rivali profondamente diverse ma entrambe annientate dal Verona. BARAK E ZAC, CHE BOMBER! Non ce ne voglia Kalinic e si prepari Lasagna ma nel Verona i veri attaccanti sono le mezz’ali. Le prove generali si erano fatte già nella passata stagione con i vari Verre, Borini, Pessina e Zaccagni pronti a timbrare ma in questo campionato, ancor di piú, l’importanza in fase realizzativa delle mezze punte è schiacciante. Barak tra Covid e squalifica non ha giocato tutte le partite eppure è già a 4 centri. Tutti o quasi d’autore per un talento che si sta ritrovando alla corte di Juric. E poi c’è l’ex mediano di Bellaria, al secolo Mattia Zaccagni. Cinque gol per lui. Entrambi sono destinati a segnare ancora sfruttando i movimenti dei laterali e il sacrificio di chi come Kalinic e Di Carmine finora, hanno giocato da centravanti. Zaccagni e Barak poi, sono dei “tuttocampisti“, termine abbastanza moderno per indicare quello che nel Verona, restiamo ovviamente in casa, faceva già oltre tre decenni fa, Piero Fanna. «Pierino» segnava meno ma garantiva assist e contropiede e poi era libero di andare. Barak e Zaccagni hanno già alle spalle alcuni assist per i compagni e poi tra di loro si cercano e si trovano a meraviglia. L’IMPORTANZA DI KEVIN. Anche col Napoli il Verona ha potuto giocare una grande gara perchè sostenuto da un’ottima condizione atletica. Fondamentale per il gioco avvolgente di Juric. Se un esterno fa sessanta e più metri di campo, l’altro non se ne sta a guardare, anzi deve chiudere sul palo lungo. La fotografia del gol di Dimarco è eloquente con Faraoni al cross. Juric attacca con tanti uomini e l’arrivo di Lasagna potrebbe garantire qualche ripartenza in solitaria senza dover per forza consumare altra benzina. Kevin potrà giocare da mezz’ala o da punta centrale ma soprattutto potrà, visto la grande gamba e la velocità, ripartire da solo. Insomma anche grazie a questo rinforzo, il Verona appare essere più forte della passata stagione. Lo dicono i numeri ed i numeri difficilmente mentono. •

Gianluca Tavellin

Suggerimenti