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L'intervista

Ngonge ritrova il coraggio: «Hellas, batti il Lecce»

«L'ultima volta contro di loro feci un gol importante. Contro i giallorossi e a Udine, servono solo punti utili per la classifica»

Era stato l’eroe della salvezza. Le sue reti nella bacheca degli spareggi vincenti come Cossato e Mazzanti tanto per fare dei nomi. Dopo 24 giornate passate a rincorrere e un finale di campionato denso di emozioni, il Verona completava l’opera evitando la retrocessione nello spareggio con lo Spezia a Reggio Emilia. Cyril Ngonge segnò una doppietta memorabile. E dopo aver detto no a Lazio, Marsiglia e Sassuolo, l’Hellas e l’attaccante belga partirono alla grande. Lui in rete con Roma e ancora al Mapei. Da lì in poi, buio pesto.

Perché dopo le prime due vittorie dopo Empoli e Roma avete rallentato la corsa?
È difficile da dire, abbiamo provato diverse cose con l’allenatore e il sistema di gioco. La squadra ha subito diversi cambiamenti, non è stato semplice, specialmente all’inizio, trovare stabilità e continuità perché abbiamo dovuto cambiare la formazione titolare ogni partita. Una stagione sportiva è fatta di alti e bassi.

Cyril, siete pronti per battere il Lecce?
Vogliamo essere pronti al 100% per questa partita, stiamo lavorando solo con questo pensiero in testa.

 

«BARONI MI CHIEDE DI PRENDERE PIÙ RESPONSABILITÀ ED ESSERE CONSAPEVOLE DEL FATTO CHE POSSO AIUTARE LA SQUADRA A VINCERE LE PARTITE»

 

L’ultima volta decisivo contro il Lecce, cosa ricorda di quella partita?
Non ero al top della forma perché stavo recuperando da un infortunio. Sono partito dalla panchina avendo un solo pensiero in testa: quello di cercare di cambiare l’andamento del match e tentare di aiutare la squadra a conquistare i primi tre punti in trasferta della stagione. Ho solo buoni ricordi.

Quanti punti dovete fare nel girone di andata?
Non lo so. Le prossime due partite che abbiamo nel calendario sono match che dobbiamo vincere, soprattutto quella che giocheremo in casa, davanti ai nostri tifosi. Sarebbe perfetto anche riuscire ad ottenere punti contro l’Udinese.

Cosa le chiede mister Baroni?
Mi chiede di restare concentrato durante le partite, di prendere più responsabilità ed essere consapevole del fatto che io posso aiutare la squadra a vincere le gare. Mi chiede anche di essere più coinvolto dal punto di vista della leadership e dello spirito del gruppo, cercando di essere un giocatore di squadra. Migliorare sotto questi punti di vista potrebbe portarmi a diventare il punto di riferimento un giorno.

 

«SONO RIMASTO A VERONA NONOSTANTE LA BUONA OFFERTA RICEVUTA. MI TROVO BENE IN CITTÀ E CON I TIFOSI» 

 

Pensa che col Lecce ci sia solo un risultato disponibile, la vittoria?
Sì, non ci sono dubbi nella nostra mente, in quella dell’allenatore e in quella dei tifosi. Abbiamo come obiettivo i tre punti.

La scorsa estate sembrava destinato al Sassuolo, perché non ha lasciato Verona?
Sono rimasto, nonostante la buona offerta ricevuta. Setti e Baroni mi hanno convinto a restare. Sono stati molto chiari nel dirmi come mi volevano in campo, e che volevano mi prendessi responsabilità all’interno del gruppo. Mi trovo molto bene in città e con i tifosi, avevo già superato il periodo di adattamento, per questo quella di rimanere qui è stata una scelta semplice.

Con quale compagno di squadra ha il rapporto migliore?
Da quando ho imparato l’italiano riesco a comunicare bene con tutti. In particolare ho un ottimo rapporto con Jordi Mboula, con cui esco spesso a mangiare, e anche Tomas Suslov, visto che eravamo compagni di squadra in Olanda.

Qual è il gol più bello che ha segnato con la maglia del Verona?
Dal punto di vista tecnico quello segnato in questa stagione contro la Roma. Dal punto di vista emozionale, la doppietta segnata contro lo Spezia nello spareggio dello scorso anno.

Oltre al calcio?
Mi piace restare a casa a guardare film e serie televisive. Con gli amici gioco alla Playstation. 

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