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Stasera

Inter al Bentegodi, l'Hellas rifà il trucco «Umili ma cattivi»

Dentro dal 1' Magnani, Ilic e probabilmente Faraoni Di Francesco reclama rabbia e cancella le ansie «Massima fiducia, attenzione e nessuna paura»
Il Verona riparte anche da Kalinic: stasera al Bentegodi c'è l'Inter campione d'Italia FOTOEXPRESS
Il Verona riparte anche da Kalinic: stasera al Bentegodi c'è l'Inter campione d'Italia FOTOEXPRESS
Il Verona riparte anche da Kalinic: stasera al Bentegodi c'è l'Inter campione d'Italia FOTOEXPRESS
Il Verona riparte anche da Kalinic: stasera al Bentegodi c'è l'Inter campione d'Italia FOTOEXPRESS

Qualche sostanziale ritocco alla formazione base, la massima fiducia nel gruppo, tutta la rabbia immagazzinata nel match contro il Sassuolo da trasferire sul campo: Eusebio Di Francesco distilla così, in pochi passaggi, la ricetta perfetta. Quella che dovrebbe permettere al suo Verona di mettere in difficoltà l'Inter campione d'Italia, ospite questa sera al Bentegodi. E, possibilmente, di rastrellare i primi punti del campionato. Lo scivolone di cinque giorni fa, in apparenza, non ha tolto smalto al tecnico gialloblù. Piuttosto pare averne nutrito lo spirito.

Parola d'ordine? Nessuna paura, a dispetto dell'oggettiva forza del nemico, cui la campagna acquisti al risparmio non pare per ora avere tolto granché: «L'Inter è una delle squadre più forti del campionato, se non la più forte», spiega DiFra nella conferenza stampa della vigilia. «L'ho vista col Genoa, mi ha impressionato la forza mentale che hanno. E ho avuto la sensazione che sia una squadra più libera in determinati movimenti. Lukaku via? Ma hanno preso Dzeko e io conosco bene Edin, che ha qualità straordinarie. Lui è uno da bollino rosso».

Rientri e... new entry. Di Francesco, per l'occasione, recupera Faraoni, si coccola l'arrivo di Sutalo («ha qualità, è giovane ma ha già fatto esperienze in una squadra come l'Atalanta che è già mentalizzata»), potrebbe rilanciare in porta Montipò («deciderò all'ultimo») e si porterà in panchina Kevin Lasagna. Senza trascurare la new entry Simeone: «Sono felice per Giovanni, credo che lui sposi appieno la mentalità di questa squadra e di questo ambiente. Combattivo, tenace», l'etichetta dell'allenatore. «Ci potrà dare una grandissima mano anche perché arriva con grande entusiasmo. Farà la rifinitura ma sarà difficile proporlo dal 1' anche perché abbiamo preparato con la massima attenzione la gara contro l'Inter con i giocatori che ho avuto da inizio settimana».

Pregi e difetti. Fatale, per raccontare quel che potrebbe succedere stasera, ripescare dalle memorie recenti: «Vorrei ripartire dalle tante cose che col Sassuolo mi sono piaciute, voglio essere ottimista. Magari dovremo essere più bravi a concretizzare l'enorme mole di gioco. E qui mi ripeto: abbiamo preso gol nel momento in cui pareva che lo potessimo fare. Bisogna essere più cattivi e cinici e pensare che può sempre accaderci qualcosa di imprevisto. Ancora più attenti anche contro squadre come il Sassuolo che ha grande qualità davanti».

Importante, ovvio, l'approccio mentale: «Io quella sconfitta preferisco non digerirla per cercare di mettere tutta la rabbia raccolta proprio contro l'Inter. Prendendo però anche le cose positive. Lo slogan? Massima fiducia. È fondamentale nel nostro contesto e per il nostro lavoro. Affrontiamo un avversario forte, di alta qualità. Dobbiamo avere i timori giusti, avere grande umiltà ma di paura... un po' meno».

L'occhio ai singoli. Con le residue insidie di mercato in agguato, normale preoccuparsi anche del destino di Mattia Zaccagni, superstar la scorsa settimana: «Sono molto contento della sua prestazione, ha trovato anche i gol che magari gli erano un po' mancati in passato e ora deve solo dare continuità a quello che sta facendo. Offerte? Lui farà ancora una stagione qui - ne sono convinto - e non è detto che finisca lì...».

In anticamera resta ancora Frabotta, dato in progresso di forma: «Poteva essere un'opzione durante la gara col Sassuolo», conferma Di Francesco. «Si sta allenando con continuità. Ha avuto qualche problemino fisico quando è arrivato, non è ancora al top ma ci auguriamo di potergli far conoscere meglio questa squadra per fargli capire presto quello che vogliamo da lui». .

Francesco Arioli

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