Il vecchio ed i bambini. Darko Lazovic, classe 1990 è stato il Verona. Un irriducibile al quale solo la Dea bendata, è il caso di dirlo, ha voltato le spalle. Il Musso è stato salvato dalla traversa. Forse avrebbe meritato di subire quel gol, per quel rotolarsi inutile dopo che una specie di Svarowski come Lasagna l’aveva urtato. Ed invece no. La palla è tornata in campo, magari non come quella di Henry a Bologna ma i legni non sono amici dell’Hellas in questo inizio di stagione. Eppure Lazovic ha lottato, scartato e tirato. Una prova gladiatoria, anche a destra, quando uno dei bambini dell’Hellas, Josh Doig, è entrato con personalità a sinistra. Lo scozzese è l’ultimo dei baby schierati da Cioffi. Sarà qualcosa in più di una semplice alternativa a Lazo quando si andrà finalmente a regime.
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Dall’orgoglio delle alte terre del nord, a quello veronese. Filippo Terracciano e Diego Coppola, hanno giocato una partita praticamente perfetta. Se Doig è del 2002, i buteleti sono del 2003. Ebbene non hanno tradito emozione e neppure timore nei confronti dei più quotati avversari. Terracciano, figlio d’arte, alla sua prima gara dall’inizio è cresciuto insieme alla squadra. Lui e «Coppolone» hanno presidiato con grande ferocia la corsia di destra. Certo quando l’Atalanta ha pigiato sull’acceleratore la fatica fisica e mentale si è fatta sentire pure per i prodotti del vivaio gialloblù. Con le calze alla Scaini, la maglietta tatuata sulla pelle, hanno resistito. Il «Terraccia» si è perfino in area avversaria a cercare gloria. Errori? No sbavature ma chi non può averle fatte a nemmeno vent’anni?. Avanti così col vecchio ed i bambini.
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