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«I sogni? Meglio pensare a crescere»

Mattia Turra in azione contro il Pordenone FOTOEXPRESS
Mattia Turra in azione contro il Pordenone FOTOEXPRESS
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Mattia Turra in azione contro il Pordenone FOTOEXPRESS

Mattia Turra è diventato una delle travi portanti del centrocampo della Primavera. Nato a Feltre il 29 agosto 2002, Mattia indossa da giovanissimo la maglia biancorossa della Virtus Bassano. Poi il Verona lo acquista anticipando la concorrenza di altre società. Ernestino Zugliani, suo allenatore nella stagione 2013-2014, categoria Esordienti, di lui ha detto: «Credo che abbia l’intelligenza, il talento e la personalità per poter puntare in alto». E da quanto finora dimostrato pare proprio che l’ex biancorosso sia su questa strada. Non per caso mister Corrent lo manda in campo in tutte le partite con l’Under 17. E non per niente mister Juric lo convoca, su in val Gardena, in ritiro con la prima squadra. Nella passata stagione Mattia Turra, gioca 20 partite (15 in campionato e 5 in Coppa) e realizza 2 reti. Ma sono due reti che valgono molto. La prima, è quella che decide il successo in trasferta contro lo Spezia. La seconda è quella che gioca in casa contro la Roma e che permette ai gialloblù di accedere alla finale di Coppa contro la Fiorentina. Nella formazione di mister Corrent, Mattia Turra è una figura di primo piano. Un centrocampista versatile. Come si trova a Verona? «Benissimo. Vivo con mio fratello che studia all’Università e i miei genitori quando possono vengono a trovarci». La finale in Coppa dell’anno scorso? «Vorrei rigiocarla. Non siamo riusciti a fare di più. Malgrado il risultato però, è stata la sfida più emozionante che ho giocato». Cosa ha provato alla chiamata per il ritiro in Val Gardena? «Il primo giorno ero molto felice, ma anche molto emozionato. Un’esperienza bellissima che porterò sempre con me. Allenarsi con giocatori di quel livello ed essere istruiti da un tecnico della forza e della bravura di mister Juric ti fa crescere molto sotto tutti i punti di vista. Di quel ritiro ricordo le qualità di Veloso, un signore in campo e fuori, e l’esplosività di Dimarco». Come deve essere un centrocampista? «Deve essere un giocatore che abbina tecnica e quantità. Bravo a far girare bene la palla, andare al recupero e aiutare difesa e attacco». Turra che giocatore è? «Uno che cerca di dare il massimo nel recupero della palla, facendo valere velocità e corsa. Ma anche uno che deve migliorare nella finalizzazione della manovra». Il suo sogno? «Come tutti quelli che giocano a calcio il sogno è quello di poter diventare un professionista. Diventarlo poi con l’Hellas sarebbe davvero il massimo. Ma adesso lascio perdere i sogni e penso solo a dare il meglio di me stesso e a crescere il più possibile. In tutto». •

F.L.

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