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VERSO GENOVA

Verona, regalati Marassi: ecco chi deve dare di più

Tre punti con la Sampdoria per poter inseguire lo Spezia. Mazzanti firmò nel 1972 l’ultimo «2»
MIlan Djuric Il suo ritorno basterà per tornare a vincere?
MIlan Djuric Il suo ritorno basterà per tornare a vincere?
MIlan Djuric Il suo ritorno basterà per tornare a vincere?
MIlan Djuric Il suo ritorno basterà per tornare a vincere?

Contro tutto e tutti. Non è che l’Hellas abbia particolari rivendicazioni da fare, soprattutto nei confronti del palazzo, scritto con la «p» minuscola. Sì a Salerno, Monza e in casa con la Juventus qualche un punto o due sono stati tolti ma se la situazione è seria, le responsabilità sono di società, tecnici e giocatori. In attesa che la verità sia più forte dell’insabbiamento, il Verona deve a tutti i costi ritornare alla vittoria.

Marassi avaro

Contro tutto e tutti. Qui c’è la Doria e quella tradizione negativa da esorcizzare. Domenica basterebbe che qualcuno imitasse Roberto Mazzanti, icona gialloblù dei primi Anni Settanta per portare a casa i tre punti. I Pizzaballa, Nanni e Sirena, vi riuscirono a cavallo tra la fine del 1972 e l’inizio del 1973. Da più di cinquant’anni l’Hellas non vince a Genova, sponda blucerchiata. Domenica è l’ultima spiaggia, indipendentemente dal risultato di questa sera dello Spezia a Reggio Emilia contro il Sassuolo.


Sorpassare

Pecchia Contro tutto e tutti. Alle medesima giornata di campionato, nella stagione 2017/’18, l’Hellas di Fabio Pecchia aveva gli stessi punti della squadra di Bocchetti e Zaffaroni: diciannove. Farne tre per staccarsi dalla grande negatività dei confronti con le altre stagioni maledette, terminate con altrettante delusioni.


Gli uomini chiave

Con il tempo Sean Sogliano è diventato anche più attento alle parole. Tra le righe, il messaggio è comunque arrivato. Destinatari i giocatori della vecchia guardia gialloblù. Il primo è Marco Faraoni. Costellata di infortuni la sua prima parte di stagione ma ora l’esterno che con Juric sfiorò addirittura la nazionale, deve dare qualcosa in più. Non gli si chiedono i gol di San Siro col Milano o la rete in sospensione di Firenze ma un apporto più continuo. A Darko Lazovic non si può chiedere molto. Il suo rendimento non è lontano da quello degli anni belli, mentre Pawel Dawidowicz dovrebbe avere maggiore attenzione e capacità di concentrazione. Di più deve fare pure Adrien Tameze. Non è facile ma da una situazione simile sono i giocatori più esperti che devono trainare i giovani, soggetti com’è il caso di Doig, a grandi impennate e brusche frenate.

La doccia scozzese è un trattamento idroterapico termale che consiste nell'alternare getti d'acqua calda a getti d'acqua fredda. Mai metafora per Josh Doig fu più indicata. Scegliete la temperatura ma lui al «Luigi Ferraris» deve tornare ad essere il calciatore che nel recupero del primo tempo del match d’andata, infilava Audero. Quel gol valse la prima e unica vittoria della gestione di Cioffi. Su di lui ci furono subito le attenzioni del mercato, che di fatto è sempre aperto almeno a chiacchiere.


La coppia di Salerno

Con il Monza c’è stata la scintilla Verdi e che scintilla. Un gol bellissimo quanto importante. Purtroppo non è bastato ma il fantasista gialloblù può essere determinante pure a Genova. D’accordo Ngonge sarà di nuovo disponibile ma il belga potrebbe diventare ancor più determinante a gara in corsa. Con Verdi l’altro protagonista dell’incredibile salvezza della scorsa stagione della Salernitana. D’accordo ci mise molto del suo il Cagliari ma la formazione all’epoca allenata da Nicola, realizzò un piccolo miracolo sportivo grazie anche ai 198 centimetri di Milan Djuric. Non una punta che numeri realizzativi straordinari ma con grandi doti fisiche e di protezione della palla per far salire la squadra. Con lui in campo l’Hellas ha conquistato le tre vittorie del 2023. Sarà un caso?

Gianluca Tavellin

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