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Verona-Torino

Hellas, le pagelle: Hien unico all’altezza e Ngonge non incide

Isak Hien nella partita Verona-Torino (fotoExpress)
Isak Hien nella partita Verona-Torino (fotoExpress)
Isak Hien nella partita Verona-Torino (fotoExpress)
Isak Hien nella partita Verona-Torino (fotoExpress)

Le pagelle di Gianluca Tavellin sulla partita Verona-Torino:

6,5 HIEN

Lo svedese è tra i pochi a salvarsi dalla domenica negativa. Annulla letteralmente uno dei migliori uomini della stagione granata: Sanabria. Il difensore si ripete con bravura nei minuti finali su Pellegri. La sua partita è stata di grande applicazione e attenzione. È riuscito a tenere in piedi il reparto con Montipò, seppur traballante visto che la squadra era spostata in avanti alla ricerca del pareggio. Bravo.

 

6 MONTIPÒ

Il portiere del Verona appare immune da colpe sulla conclusione da fuori di Vlasic. Tiene in vita l’Hellas con un paio di interventi nel finale e, preso da disperazione, cerca fortuna nell’ultimo calcio d’angolo dalle parti di Milinkovic-Savic.

 

s.v. MAGNANI

Soffre subito Karamoh ma sono i muscoli a fargli male ed è costretto a lasciare il terreno di gioco.

 

5 DAWIDOWICZ

Si perde Vlasic e poi rimane negli spogliatoi. Il polacco non era la meglio della condizione ma ugualmente ha provato a stringere i denti.

 

5,5 FARAONI

Il capitano viene graziato su un fallo netto ai danni di Ilic. Poi con lo stesso ex compagno ingaggia un breve duello. Non riesce a spingere e quindi la sua prestazione è insufficiente.

 

6 TAMEZE

Non ha un compito facile con Ilic. In più non è assistito da Abildgaard. Adrien si trova a dover cantare e portare la croce allo stesso tempo. Fa quello che può, magari in modo confusionario ma almeno ci prova. Sullo zero a zero ha una buona doppia chance per andare in gol.

 

5 ABILDGAARD

Travolto dal gioco a terra dei centrocampisti granata, tra i migliori di tutta la serie A, visto anche la giovane età. Fa qualcosa nel gioco aereo ma sembra l’ombra del giocatore visto a Lecce. Nel finale viene pure ammonito per un fallo di frustrazione.

 

6 LAZOVIC

Ha sul groppone l’errore del gol del pareggio. Ma l’azione è stata confusa. Darko era stato l’unico nel difficile primo tempo a spingere la squadra sulla corsia di sinistra. Lotta nella ripresa per dare al Verona quel punto che avrebbe consentito alla squadra di rimanere sopra la linea di galleggiamento.

 

5 VERDI

Asfissiato dal pressing granata non riesce mai ad incidere. Ci sono due belle aperture e un dribbling prima di arrendersi ad un dolore ad un fianco che lo costringe al forfait nell’intervallo.

 

5,5 NGONGE

Si muove molto e alla fine sarà costretto negli ultimi minuti di gioco a rimanere in gara nonostante i crampi. Scalda le mani a Milinkovic ma stringi stringi non riesce a trovare il guizzo vincente.

 

5,5 DJURIC

Juric lo aveva indicato alla vigilia come il peggior nemico per il Toro. Schuurs e Buongiorno lo curano in ogni senso. Lui è sempre abile come sponda ma di più non fa. Tra l’altro ha la colpa di svegliarsi troppo tardi.

 

5,5 COPPOLA

Subentra a Magnani con molto lavoro da fare. Non rischia in fase di appoggio ma soffre troppo l’attacco del Torino. Da Diego ci si aspetta molto di più.

 

6 CABAL

Il colombiano entra con il piglio giusto. Dalle sue parti non si passa ed in più va vicino al gol con una conlusione da fuori che impegna il portiere granata. Forse ha i muscoli meno intossicati rispetto ad altri e meriterebbe una chance.

 

s.v. DUDA

In campo per soli 14 minuti, da valutare le sue condizioni.

 

5,5 BRAAF

Due buone accelerate e bisognerà tenerne conto per il futuro. Poi però l’olandese fa perdere le sue tracce. Non è facile poter essere determinanti in poco tempo.

 

s.v. DEPAOLI

Solo il tempo per rimediare un cartellino giallo. Ingiudicabile.

 

5 ZAFFARONI/BOCCHETTI

Forse Duda non era in condizione ma tutta la squadra scaligera era in difficoltà, sarebbe stato meglio coprirsi e fare un altro tipo di gara. Una mezz’ala deve aiutare i due mediani. Con Verdi e Ngonge dentro non era possibile. I gialloblù sono apparsi nervosi e preoccupati fin dall’inizio. Attenzione alla parte atletica perché durante la pause molti erano quelli piegati con le mani sui fianchi. Classico segnale di muscoli flessori pieni dal tanto lavoro e dalla lunga rincorsa. Ora bisogna risollevare l’ambiente. Ai due tecnici il compito di farlo per non sciupare la grannde rincorsa

Gianluca Tavellin

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