<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
L’ULTIMO SALVATORE

Davide Pellegrini: «Hellas, nulla è precluso. Vanno superati i limiti»

L'ex mister gialloblù condusse il Verona alla salvezza, togliendolo dal baratro della serie C2: «Nella tempesta serve la forza di andare oltre»
A sinistra, Milan Djuric dà il cambio ad Adolfo Gaich. A destra Davide Pellegrini allenatore dell’Hellas nella stagione 2007-2008
A sinistra, Milan Djuric dà il cambio ad Adolfo Gaich. A destra Davide Pellegrini allenatore dell’Hellas nella stagione 2007-2008
A sinistra, Milan Djuric dà il cambio ad Adolfo Gaich. A destra Davide Pellegrini allenatore dell’Hellas nella stagione 2007-2008
A sinistra, Milan Djuric dà il cambio ad Adolfo Gaich. A destra Davide Pellegrini allenatore dell’Hellas nella stagione 2007-2008

L’ultimo salvatore. Davide Pellegrini è stato l’allenatore più recente a salvare un Hellas praticamente con le spalle al muro. Il salto nel tempo ci porta alla stagione 2007-2008. Il Verona a lottare nelle grinfie della terza serie del calcio italiano. La Juventus della C è solo un dolce pensiero estivo. L’Hellas arranca fin da subito ed arriva a giocarsi la salvezza nel drammatico spareggio play out di Busto Arsizio contro la Pro Patria. Pellegrini completa una missione che sembrava impossibile. I gialloblù mantengono la categoria. Oggi l’apprensione è simile, con le dovute proporzioni tra i campionati. 

Pellegrini, più difficile l’impresa di ieri o quella potenziale di oggi? 
«La nostra fu molto dura. Fu un anno travagliato, tra cambi di tecnici e di direzione sportiva. Dovetti restituire al gruppo serenità e consapevolezza nei propri mezzi. Il mio lavoro fu principalmente mentale, oltre che tecnico. La nostra è stata una grandissima impresa. Auguro all’Hellas di oggi di ripeterla». 

Come si vivono queste situazioni di precarietà? 
«Sicuramente non bene. Nessuno vorrebbe ritrovarsi in mezzo alla tempesta. Devi diventare in fretta consapevole dei tuoi limiti e superarli. Serve una compattezza ulteriore. Il gruppo è quello che può fare la differenza».

Perché il Verona di oggi può farcela? 
«Negli scontri diretti con le squadre di pari livello mi sembra abbia sempre tenuto il campo meglio dell’avversario di turno. E questo è un dato di partenza importante. La squadra può uscire da questa situazione». 

Perché invece potrebbe non farcela? 
«Potrebbe pagare molto il girone d’andata. Dieci sconfitte di fila sono un fardello enorme in un campionato come quello di Serie A. Da gennaio la situazione è migliorata ma i risultati precedenti rischiano di essere quelli determinanti purtroppo in negativo. La classifica credo sia chiara». 

I giocatori chiave per la risalita? 
«Assolutamente quelli di qualità. Il Verona ha deragliato dopo le partenze estive ma qualcosa all’orizzonte c’è. Bisogna creare un contesto di fiducia». 

A chi si riferisce in particolare? 
«Credo che Ngonge e Verdi abbiano le qualità per incidere in questo finale di campionato».

E dalla squadra cosa si aspetta? 
«In questi momenti tutti devono mettere il proprio mattoncino. Mancano poche bracciate alla fine. I campionati si decidono adesso. Serve uno sforzo da parte di tutti. Il cambio di passo deve arrivare dalla fase offensiva». 

Il ritorno di Djuric può essere importante?
«Djuric è il classico attaccante a cui ti puoi appoggiare quando devi fare la guerra. Ha doti fisiche molto importanti. Apre bene gli spazi e questo sicuramente porta a dei benefici». 

Un consiglio a Lasagna? 
«L’augurio è che segni un gol e possa sbloccarsi. Io in carriera ho avuto la fortuna di giocare con un attaccante come Filippo Inzaghi. Lui sbagliava e andava avanti e alla fine il gol lo trovava sempre. Lasagna non deve deprimersi per gli errori». 

Domenica l’ennesimo scontro decisivo contro la Sampdoria…
«La speranza è che il Verona sfrutti l’occasione ma non sarà affatto facile. La Sampdoria ha l’anima del proprio allenatore Dejan Stankovic. I blucerchiati non regaleranno nulla e scenderanno in campo con una cattiveria contro cui bisognerà fare molta attenzione». 

L’ultimo pensiero di Davide Pellegrini? 
Saranno dodici giornate molto lunghe. Lo Spezia ha fatto saltare il banco con l’Inter. Probabilmente si arriverà alla sosta con ancora tutto in bilico».

Alessio Faccincani

Suggerimenti