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Hellas, un film già visto È ritorno nell’era Pecchia

Fabio Pecchia  una promozione ed una retrocessione con l’Hellas
Fabio Pecchia una promozione ed una retrocessione con l’Hellas
Fabio Pecchia  una promozione ed una retrocessione con l’Hellas
Fabio Pecchia una promozione ed una retrocessione con l’Hellas

Non ci resta che correre. I numeri non mentono. L’Hellas deve accelerare per provare ad aggrapparsi con tutte le proprie forze al treno salvezza. Il suggerimento arriva anche dalla storia. Abbiamo preso in considerazione le ultime tre retrocessioni del Verona dalla A alla B del nuovo millennio. Tre campionati tristemente noti: 2001-2002, 2015-2016 e 2017-2018. Quale era la posizione di quei Verona ad undici giornate dal termine, esattamente come oggi? Come si svilupparono quelle stagioni? Gli spunti sono molteplici. L’Hellas concluse quelle tre annate addirittura a marce ridotte. L’esempio non deve essere seguito. Va riscritta una nuova storia. L’incredibile 2001-2002. Una parentesi a parte nella storia dell’Hellas è quella da riservare al torneo 2001-2002. Ancora oggi tra le retrocessioni più inspiegabili della storia del calcio italiano. Il Verona di Malesani ad undici giornate dal termine veleggiava con serenità al settimo posto con 32 punti in classifica. Poi il black-out. Sette punti nei successivi undici turni ed una retrocessione cocente subita con tanto di sorpasso all’ultima giornata. A costare caro un girone di ritorno da incubo ed ovviamente i sette punti nelle ultime undici partite. Il Verona chiuse quart’ultimo in uno degli ultimi campionati con diciotto squadre ai nastri di partenza. Non bastò la quota record di 39 punti. Brescia e Udinese si salvarono con quaranta. Il balzo in avanti lo fece soprattutto il Brescia in quella stagione. Quart’ultimo con 24 punti ad undici giornate dal termine e alla fine salvo grazie al ritmo forsennato degli ultimi turni. Le retrocessioni di Setti Molto più facile probabilmente il confronto con i campionati 2015-2016 e 2017-2018, le due retrocessioni dell’era Setti a Verona, dove si possono trovare molti punti di contatto con l’Hellas di oggi. Il Verona di Gigi Del Neri nel 2015-2016 girò alla ventisettesima giornata con il magro bottino di 18 punti, uno in meno rispetto a quello attuale. All’epoca le distanze con la salvezza però erano ancora più ampie: - 9 dal Palermo quart’ultimo a quota 27. La stagione finì con un leggerissimo sussulto d’orgoglio. Il Verona macinò 10 punti nelle ultime undici giornate e chiuse a quota 28. La salvezza comunque rimase solo un miraggio, con l’Udinese alla fine quart’ultima in graduatoria con 39 punti conquistati. Leggermente più combattuta fu la retrocessione del campionato 2017-2018. L’Hellas alla ventisettesima giornata era virtualmente in gioco. Quel Verona di Fabio Pecchia aveva gli stessi punti di quello attuale di Zaffaroni e Bocchetti, 19. Anche le distanze dal quart’ultimo posto sono simili. Nel 2017-2018 meno quattro dalla Spal, oggi meno cinque dallo Spezia. Cosa successe però dopo? I gialloblu’ di Pecchia purtroppo si sciolsero come neve al sole con l’arrivo della primavera. Le ultime undici giornate furono una lenta agonia. Quel Verona conquistò appena sei punti e chiuse ad una distanza siderale dalla salvezza, a 13 punti dalla Spal quart’ultima. L’aspetto mentale fu determinante. Quel gruppo si arenò tra mille difficoltà. Esattamente tutto quello che non dovrà fare l’Hellas nei prossimi due mesi. Esempi virtuosi. Rileggendo statistiche e dati, il Verona potrebbe trarre ispirazione anche guardando in casa d’altri. Prendendo sempre in considerazione i tre campionati di riferimento 2001-2002, 2015-2016 e 2017-2018, qualche esempio virtuoso c’è stato. Nello specifico il Brescia della stagione 2001-2002 e la Spal del 2017-2018. I lombardi giocarono le ultime undici giornate in missione, conquistando sedici punti che gli permisero di raggiungere quota 40. Un Brescia stellare, trascinato dal rientro in campo dopo l’infortunio di Roberto Baggio ed in panchina da un veterano come Carlo Mazzone. La Spal del 2017-2018 invece si allontanò dai bassifondi con 15 punti nelle ultime undici giornate. Tutto può essere possibile. A patto di correre più veloce degli altri. •.

Alessio Faccincani

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