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SAN SIRO

Hellas, tentazione diabolica. Conto aperto con il Meazza

Antonin Barak festeggia la sua rete al Milan a San Siro (Fotoexpress)
Antonin Barak festeggia la sua rete al Milan a San Siro (Fotoexpress)
Antonin Barak festeggia la sua rete al Milan a San Siro (Fotoexpress)
Antonin Barak festeggia la sua rete al Milan a San Siro (Fotoexpress)

Prima o dopo, dovrà capitare. O no? L’Hellas sabato sfiderà per la trentesima volta a San Siro il Milan in serie A. La storia dice: mai una gioia per i gialloblù. Sarebbe meglio dire: mai una gioia piena per il Verona che nella sua storia centenaria non ha mai espugnato il Meazza. Vale per l’Inter come per il Milan.

 

Emergenza vera E questo Milan oggi, seppur forte, lanciato e tecnicamente validissimo, potrebbe avere qualche problema in più nell’affrontare un Hellas rinfrancato dalle cure di Tudor. Un Diavolo in emergenza. Maignan è fuori, pure Ibrahimovic. Theo Hernandez, proprio in queste ore, è stato fermato dal Covid. Calabria resta in affannoso recupero. Messias, Maldini e Florenzi non ci saranno. Restano forti dubbi su Bakayoko e Krunic. Certo, mancano in tanti, e loro restano forti.

 

Le ultime volte Ma forse questo Verona potrebbe regalarsi una notte diversa da quelle del passato. Certe, comunque belle. Perché le luci di San Siro, racconta la storia, a volte si sono accese anche per l’Hellas. Di sicuro, l’ultimo Verona passato da Milano ha saputo lasciare il segno. Giusto per non dimenticare: l’ultima sfida in terra meneghina, datata 8 novembre 2020, si chiuse 2-2. Hellas bello e spregiudicato quello di Juric. Capace di assaporare fino agli istanti finali di gara la gioia di un successo storico. Cancellato, purtroppo, dal tocco dell’Ibra campione. Apre Barak, dentro ad un inizio travolgente del Verona. Che si trova dopo 20’ in doppio vantaggio grazie anche all’autorete di Calabria. Il Milan accorcia grazie sempre ad un autogol di Magnani. E poi Ibra fa pari al 93’. San Siro ancora senza gloria. Al Meazza non si passa. Ma il Verona mette paura e già il 2 febbraio del 2020 era riuscito a fermare i rossoneri in casa: uno a uno. A segnare il punto gialloblù era stato Faraoni. Hellas, dunque, che in vista della sfida di sabato è riuscito a crearsi una «mini» serie positiva a Milano.

 

Conti e riscontri Barak ci sarà ancora, Faraoni si spera. Tudor ha preso il posto di Juric, ma la pasta è la stessa. E anche il Verona pare essere tornato quello dei bei tempi andati. I conti, purtroppo, continuano a non tornare. L’Hellas, si diceva, arriva alla sua trentesima sfida di serie nel Meazza vestito di rosso e nero. Il saldo è negativo: sedici sconfitte e tredici pareggi. Dentro a qualche segno «ics» anche il rammarico - lo abbiamo già raccontato - di avere lasciato qualcosa per strada. Sono 21 le reti messe a segno dal Verona in casa del Milan. Ben 50 quelle incassate.

 

Epoche diverse Eroi romantici quelli che comandano la classifica dei marcatori gialloblù (dentro anche Coppa Italia e gare casalinghe) nell’eterna sfida al Diavolo. A quattro gol troviamo Penzo e Toni. Bomber di epoche diverse. Sotto di loro Nanu Galderisi e il Divino Mascetti. Nomi pesanti che si ripescano volentieri dalla storia. Resta, però, sempre il rammarico di non essere mai riusciti a portare a casa un successo da ricordare da Milano.

 

Conferme e smentite E poi c’è il presente, il campo, i nuovi protagonisti di Igor Tudor. La Scala del Calcio diventerà banco di prova per chi, all’Hellas, ha anticipato gorgheggi d’autore. Come El Cholito Simeone, per esempio. Due gol, tra Genoa e Spezia, ma anche l’impressione di essere finito in rampa di lancio. Il mese di ottobre, dopo il Milan anche la Lazio e la Juve (c’è pure l’Udinese, potrà dire molto sulla reale consistenza del Verona di Tudor. Per un attacco che segna (tanto), c’è una difesa che balla (troppo). Tudor ne ha rivitalizzati tanti. Quella di sabato, giusto per fare un esempio, potrebbe essere anche la partita dell’ex. Il ritrovato Nikola Kalinic ha raccolto sei reti in trentuno presenze di campionato con i rossoneri (stagione ’17-’18). Ora l’attaccante croato pare avere ritrovato la retta via (del gol) dopo lunga attesa. Ma tre reti messe a referto, ancora, non fanno primavera. Ma poi vedi San Siro e...

Simone Antolini

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