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Novità in casa gialloblù

Hellas, spunta la pazza idea
«El Loco» Bielsa se Juric parte

Marcelo Bielsa, 64 anni, ha portato quest’anno il Leeds in testa alla classifica della Championship
Marcelo Bielsa, 64 anni, ha portato quest’anno il Leeds in testa alla classifica della Championship
Marcelo Bielsa, 64 anni, ha portato quest’anno il Leeds in testa alla classifica della Championship
Marcelo Bielsa, 64 anni, ha portato quest’anno il Leeds in testa alla classifica della Championship

Sueno Loco. Rimbalza dall’Argentina fino ad una piazza Bra che comincia ad animarsi dopo lunghi giorni di lockdown. Marcelo Bielsa, raccontano “los periodistas” dell’America Latina, lascerà in caso di mancata promozione il Leeds, oggi in testa alla Championship sospesa, per andare ad allenare in Italia. Non in una big. Dicono ci sia un club che ha saputo stupire e che oggi rischia di perdere il suo allenatore. Dicono ci sia l’Hellas Verona (non contatti, ma un giro di agenti destinati a creare una liaison a breve). Spunta pure la Fiorentina. Che, però, nella sua lista dei desideri ha messo proprio Ivan Juric in pole rispetto ad altri. Il giro di valzer pazzo - oggi è giusto definirlo così - dovrebbe essere proprio questo. Con Ivan che lascia Verona per andare a Firenze o a Londra, dove il West Ham resta candidato più che serio nella corsa all’allenatore croato.

MAI ARRIVATO. E Bielsa? L’Italia l’ha solo sfiorata. Gli manca. Alla Lazio, nel 2016, tutto era fatto. Pure le firme sul contratto. Una campagna acquisti già impostata. Il biglietto aereo in mano. Ma, poi, in aeroporto Bielsa non si presentò. Si è tolto via ancora prima di volare oltre oceano. Diranno i più: Bielsa a Verona, e perché? Ci dicono in Argentina: Marcelo va dove lo porta il cuore e il senso della sfida. Una nuova, passo dopo passo. Ha sangue guerriero, mani da legionario, doti da amanuense e le visioni di Steve Jobs. Verona sarebbe diventata, in un gioco ad incastri tutto da chiarire, un “ponte” per portare il suo verbo anche in territorio italico.

NUOVO CICLO. Los periodistas dicono che la fine del rapporto con il Leeds possa essere l’inizio di un nuovo (uno dei tanti) cicli del Loco. Imprevedibile, imprendibile, inarrestabile quando vuole. Bielsa è visionario, produce un calcio effervescente. Vede ciò che altri non vedono. Mistico quanto basta per avere raccolto successi, ruoli di prestigio e l’amor del pueblo. Al Newell’s Old Boys gli hanno intitolato uno stadio. Di solito si concede a grandi benefattori o campioni passati a miglior vita. No, Bielsa è mito vivente. Non da tutti capito, non da tutti amato.

IN CONVENTO. Uno che il lockdown gli fa un baffo. Perchè lui, nel 2004, per scelta spontanea decise di ritirarsi a vivere per mesi in un convento. Esperienza durissima. «Ad un certo punto» disse «ho cominciato a parlare da solo, il problema è che mi rispondevo». E allora si riconsegnò alla folla. L’aneddotica su Bielsa è sconfinata. Ma non è tempo di viaggi astrali nella Vida Loca. L’ingaggio è fuori portata? Lo ero fino a qualche anno fa. Alla Lazio aveva chiesto tre milioni tondi a stagione. Cinque anni dopo il Verona potrebbe fare su Bielsa una sorta di investimento “alla Pazzini”. Ritoccando, certo, l’ingaggio annuale del tecnico (che al Leeds aveva chiuso a 2,5 milioni di euro). Da Buenos Aires dicono che è stato individuato un canale preferenziale per far sedere al tavolo della trattativa Bielsa, Setti e il direttore D’Amico. Aggiungono i colleghi argentini: “No es problema de dinero”.

FUTURO DI JURIC. Non sarà problema di dinero ma di sicuro c’entra Juric. Il presidente Setti lo considera l’uomo del domani dell’Hellas. La Fiorentina, perso Spalletti, lo vuole vestire di Viola. Al West Ham non mollano: Juric? Yes, we can. Qualcuno si è fatto di sicuro un’idea sbagliata. Le idee di Bielsa, invece, da tempo circolano per il mondo. E potrebbero passare anche qui vicino. Sueno loco? Magari, destinato a durare giusto una notte. Bielsa, sulla panchina della Lazio, ci rimase lo spazio di quarantotto ore. Ma qui, è diverso. Un loco nella terra dei “veronesi tuti mati” suona già bene così. O no? •

Simone Antolini

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