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IL GRANDE EX

Hellas, sfata la tradizione: batti Juric per la salvezza

Domenica 14 maggio il Verona si gioca la permanenza in A contro il tecnico che ha fatto innamorare una città
Due stagioni da top per Ivan Juric alla guida del Verona FOTOEXPRESS
Due stagioni da top per Ivan Juric alla guida del Verona FOTOEXPRESS
Due stagioni da top per Ivan Juric alla guida del Verona FOTOEXPRESS
Due stagioni da top per Ivan Juric alla guida del Verona FOTOEXPRESS

Mai battuto da quando se n’è andato. Ivan Juric è un tabù da sfatare. A Verona ha regalato sogni. Con il Verona si è permesso di sbeffeggiare grandi e piccole. Calcio da gladiatori, il Bentegodi come una grande Arena. Una storia che conosciamo bene. Una sorta di nostalgia che va e che viene.

Domenica Juric incrocia per la quarta volta da avversario l’Hellas. E fin qui il bilancio è a netto favore del tecnico croato. Ne ha vinte due e pareggiata una quest’anno, proprio alla prima del 2023, quando il Verona l’ha pareggiata uno a uno (gol di Djuric) in casa dei granata. Dunque, è il tempo di fare pace con il passato. Sfatando un tabù in uno dei momenti chiave della stagione.

I gialloblù si sono ripresi la salvezza, mettendosi dietro - dopo lunga rincorsa - lo Spezia, ora terz’ultimo, finito a tre punti di distanza proprio dai ragazzi di Bocchetti e Zaf. Juric le ha vinte tutte e due la passata stagione. Stesso risultato: uno a zero. Reti decisive di Pobega e Brekalo. Oggi il Torino si trova in undicesima posizione, a quota 46 punti. Salvo da sempre ma allo stesso tempo impossibilitato ad avere aspirazioni europee. Tradotto: per il Verona, la gara di domenica, vale tantissimo. Per il Toro vale per Juric.

«Conoscendolo, verrà qui per vincere» ha ricordato Maurizio Setti. Juric è instancabile agonista. Ama Verona e i veronesi, lo ha detto più volte, ma farà di tutto per strappare i tre punti domenica. Eticamente perfetto. Un guerriero tra guerrieri. Apprezzato, qui da noi, per il suo “essere contro“. Tutt’altro che spavaldo. Ma senz’altro privo di pensieri calmierati dal tornaconto personale.

Milan Djuric in gol all’andata a Torino FOTOEXPRESSDue stagioni da top per Ivan Juric alla guida del Verona FOTOEXPRESS
Milan Djuric in gol all’andata a Torino FOTOEXPRESSDue stagioni da top per Ivan Juric alla guida del Verona FOTOEXPRESS

Juric, in due stagioni al Verona, ha sfiorato il “centello“ di punti. Ne ha portati a casa 49 alla sua prima stagione, chiusa con il nono posto. Si è fermato a 45 l’anno successivo, chiuso al decimo.

Con lui, dentro ad un Hellas bello ma dal fascino in divenire, Lazovic è diventato sacra icona, Di Carmine ha segnato reti pesanti, il 3-4-2-1 è diventato modulo sacro, la piazza è andata in surriscaldamento, la Juve è stata domata nell’epica partita dell’8 febbraio 2020.

Quando il Verona rimontò e vinse con Borini e Pazzini davanti a quasi trentamila spettatori. E quella notte consegnata alla gloria diventò immagine iconica dell’Hellas di Ivan il Grande.

Pure meglio (anche se con meno punti) la seconda versione veronese di Juric. Con inizio scintillante e seconda parte di stagione in calando. Ma in mezzo calcio ribelle, vittorie da far ribollire il sangue. Barak che esplode, Zaccagni che si prende la scena. C’è una partita, pure qui, da consegnare alla memoria: il 3-1 del 24 gennaio 2021 al Napoli. Calcio totale, calcio spaziale. Azzurri sedotti e abbandonati. Segna Dimarco, segna Barak, segna Zac.

E poi, c’è anche il “sacco di Bergamo“. Vittoria dell’allievo (Juric) in casa del maestro (Gasp). Un 2-0 tutto da bere grazie a Veloso e Zaccagni. Eroi di ieri. Mentre oggi Ivan è l’avversario più temibile. Se l’Hellas batte il Toro potrebbe essere quasi salvo. Juric è ricordo per sempre. Ma il futuro dell’Hellas viene prima di ogni cosa.

Simone Antolini

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