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Hellas sbadato Sassuolo cinico Sconfitta amara

REGGIO EMILIA Il Verona regala, il Sassuolo lo castiga. Finisce tre a due per De Zerbi, la sfida con Juric. Errori di posizione e di rilancio nella prima e nella seconda marcatura neroverde, pesano come un macigno sull’esito del risultato. Nella città del Tricolore non poteva mancare un ricordo di Raoul Casadei, scomparso ieri, musicista romagnolo del boom economico che ha fatto da colonna sonora, all’estate degli italiani. Stretta di mano tra i due allenatori ad inizio partita. Chi vincerà tra De Zerbi e Juric? È la sfida nella sfida. GOL REGALATO. L’Hellas parte bene e comincia a punzecchiare sulla fascia sinistra ma sono i padroni di casa a passare. Obiang e Berardi lavorano un bel pallone per Locatelli che è colpevolmente lasciato libero al limite dell’area di rigore batte e segna. Chi doveva essere lì dei gialloblù? In ritardo sono apparsi Veloso e Tameze. La reazione c’è e viene affidata ad un colpo di testa pericoloso di Barak e ad altre incursioni. Il Sassuolo pressa alto e quando si ritrae toglie lo spazio a Lasagna. L’ex Udinese si danna l’anima per i compagni ma appare ben marcato. De Zerbi conosce l’Hellas e non gli dà tregua. Ammirevole l’impegno di Ceccherini, Gunter e Magnani dietro, anche se serve un bel intervento di Silvestri su Chiriches e poi Berardi sfiora il raddoppio. LAZO C’È. Ad una manciata di secondi dal termine arriva il pareggio dell’Hellas. Lo firma sul secondo palo Darko Lazovic dopo un’idea di Barak e una percussione vincente di Faraoni, forse il migliore dei gialloblù di Juric nel primo tempo che si chiude uno a uno. Un punteggio onesto per quanto visto in campo. FARAONI OUT. Nella ripresa Juric manda in campo Dimarco che si sistema a sinistra e Lazovic viene spostato a destra. La notizia è che Faraoni è stato sostituito. Una scelta di natura tecnica, visto che il giocatore era ammonito e la gara si era fatta caldissima. L’Hellas ci prova e c’è da rivedere un episodio in area di rigore del Sassuolo quando viene spinto Lasagna. La squadra di De Zerbi è più cinica rispetto a quella gialloblù, che regala un disimpegno a Djuricic per il due a uno. Juric cambia e fa bene. Sturaro sostituisce Tameze, mentre Bessa e Dawidowicz entrano al posto di Gunter e Magnani. Dimarco segna ancora, quarto sigillo, sfruttando al meglio un’azione sulla destra di Barak e Lazovic. Il suo sinistro è una sentenza per Consigli. Ma l’Hellas è distratta e proprio quando aveva chiuso nella propria area di rigore il Sassuolo, regala ai padroni di casa un angolo, che viene trasformato da Traorè. Un tre a due immeritato per la mole di gioco espressa ma corretto nell’interpretazione della gara. Più spietato, cattivo e cinico il «Sàsol». D’accordo la maggior qualità ma in campo non si è vista, anzi. I neroverdi hanno avuto più voglia di portare a casa l’intera posta in palio. Non convincente la prova del giovane arbitro Prontera di Bologna, che esagera nell’espellere mister Juric. •

Gianluca Tavellin

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