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I precedenti

Hellas, ora serve una sterzata: lo dice la storia

Eusebio Di Francesco alla presentazione
Eusebio Di Francesco alla presentazione
Eusebio Di Francesco alla presentazione
Eusebio Di Francesco alla presentazione

Caro Hellas, datti una mossa. A raccontarlo sono gli undici, campionati di serie A disputati negli ultimi 30 anni.

O meglio sono le false partenze a ricordarcelo. Il Verona di Di Francesco ha annientato per quasi quaranta minuti il più attrezzato Sassuolo ma alla fine ha perso. Stessa musica, meno pronunciata anche per il valore dell’avversario, contro l’Inter.

Un tempo è durata l’illusione per Ilic e compagni, poi svanita nella seconda parte di gara dove i gialloblù non hanno mai impensierito Handanovic.

Fascetti, Cagni e DiFra

 Con questi tre allenatori, in serie A, il Verona è rimasto a zero punti dopo le prime due giornate. Contro la Roma del principe Giannini, il Verona avrebbe dovuto stravincere nel 1991 ma Raducioiu incominciò a dar materiale alla Gialappa’s per «Mai dire gol». Contro la Samp con lo scudetto sul petto non ci fu storia, nella seconda giornata.

Un po’ come l’esordio con Cagni a San Siro dove Weah umiliò il Verona con un coast to coast entrato nella storia. Male anche col Bologna in casa. Al termine di queste due stagioni arrivò la retrocessione in B. La squadra di Di Francesco però ha dimostrato di avere gioco ed individualità. Cose che erano mancate con Cagni e Fascetti. Partenze a razzo.

La più sfortunata è senza dubbio quella con Malesani in panchina nel 2001/’02. Bene contro la Roma più grande e pure a Venezia. Ma lì il crollo avvenne a 7 giornate dalla fine con una retrocessione a 39 punti che ancor oggi, grida vendetta. Solo una volta il Verona è partito a punteggio pieno.

L’anno scorso con Juric. Vittoria a tavolino sulla Roma per 3 a 0 e successo grazie a Favilli con l’Udinese. I gialloblù per festeggiare però hanno dovuto attendere alcuni mesi a causa del mare di ricorsi della Roma, che avrebbe voluto l’omologazione del risultato sul campo (0-0). Juric nelle prime due giornate delle sue gestioni, non è mai stato sconfitto.

Partenza prudente

È stata quella con Attilio Perotti in panchina, nella stagione 2000/’01. Chiamato a sostituire Prandelli in extremis, il mister della promozione nella stagione 1995/’96, si ritrovò un’ottima squadra. Arrivarono anche futuri campioni del mondo come Oddo e Camoranesi oltre a Mutu e bomber Bonazzoli. E fu proprio l’infortunio di quest’ultimo a complicare le cose, al punto che fu necessario lo spareggio con la Reggina per rimanere in serie A. «Perottino» pareggiò con Bari e Udinese. Anche mister Pecchia riuscì a fare un punto. Dopo le polemiche per il mancato impiego di Pazzini e il ko casalingo col Napoli, arrivò il pari di Crotone con Fares falso nove. Come rosa, quella, era la più modesta allestita da Setti in serie A.

Bivio al Dall’Ara

Di Francesco non ha alzato la voce. I sostituti di giocatori importanti come Silvestri e Zaccagni, tanto per fare dei nomi, devono ancora esprimersi. E poi c’è bomber Simeone. Un calciatore forte. C’è da avere fiducia perchè la squadra ha dimostrato di saper stare bene in campo. Lunedì prossimo potrebbe iniziare il campionato del Verona targato Di Francesco.

Gianluca Tavellin

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