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l'ex allenatore dei cento punti in Serie A

Mandorlini a ruota libera sull'Hellas: «L’impresa è possibile»

Il doppio ex: «Credo ci siano tempo e condizioni per poter recuperare e salvarsi. L’Inter non è impeccabile, hanno perso terreno. Mi manca il campo»
Mandorlini ha vinto tutto con l’Inter dei record. Nel Verona due promozioni
Mandorlini ha vinto tutto con l’Inter dei record. Nel Verona due promozioni
Mandorlini ha vinto tutto con l’Inter dei record. Nel Verona due promozioni
Mandorlini ha vinto tutto con l’Inter dei record. Nel Verona due promozioni

«Sono arrabbiato, per come è finita l’ultima avventura. Mi sento ancora un allenatore». Andrea Mandorlini è a casa, nel vero senso della parola. «Ho qualche problemino con mamma Rossana, preferisco così». Forte il richiamo della famiglia, lui che di fatto è un patriarca. Ma se arrivasse la chiamata, il «Mandorlo» è pronto.

La sua grande rentrée col Padova si è fermata ai calci di rigore con l’Alessandria, due anni fa, dopo una finalissima play off per andare in B tiratissima. Due promozioni, entrambe bellissime, con il Verona. I record dei 100 punti e un calcio molto bello.

Il passato

«Ho solo due rimpianti» racconta Mandorlini, «mi piacerebbe giocare con un altro arbitro la semfinale di ritorno col Varese e, siamo sulla stessa linea, ridisputare Lazio-Verona quando siamo stati ad un passo dalla qualificazione in Europa League».

Questa sera va in onda la sua partita, nel suo stadio. «Ho avuto la fortuna di indossare la maglia della squadra per la quale facevo il tifo da bambino e di vincere. I tifosi mi hanno sempre riconosciuto questo, come del resto a Verona da allenatore. Anni splendidi. Più che le occasioni perdute per vincere a San Siro, ricordo la prima volta con l’Hellas che fu in Coppa Italia. Quei diecimila lassù, in mezzo alla nebbia. Sembrava che la voce e l’incitamento arrivasse dal cielo».

Mai banale il mister con le sue pause e le grandi sparate. Lui è rimasto un puro, perché i suoi ideali sono quelli di quando aveva i riccioli neri. «Per carità, i grandi se ne sono andati troppo presto. Penso a Mihajlovic e Vialli. Non gli ho conosciuti benissimo ma dai...Persone stupende e rare, anzi rarissime a questo mondo. Dispiace tanto».

Mister, ma Sogliano l’hai sentito? «Sì poco prima tornasse al Verona. Mi ha fatto piacere quando mi ha chiamato al Padova e per poco insieme avremmo potuto fare qualcosa di bello. Sono felice sia tornato in pista. Dai, conosce bene l’ambiente, ha polso e idee. Ho visto una sua intervista, lo vedo carico. L’Hellas può farcela, ha ancora del margine».

Il match

Mandorlini si tuffa nella partita. «L’Inter» racconta l’ex difensore del Trap, «ha perso dei punti per strada. Infortuni e difesa non perfetta. Chiaro che rimane favorito sul Verona ma i gialloblù ho visto che hanno cambiato atteggiamento. Poi, lo sapete, ho tanti amici in città che mi aggiornano. Penso sul serio che ci sia ancora del tempo per potersi mettere tre squadre alle spalle. Nella zona bassa non vedo grandissime individualità».

La squadra

Ha visto qua e là qualche riflesso filmato come decantava Ennio Vitanza, magari commentando a Novantesimo Minuto proprio il Mandorlini giocatore.

«Mi piace molto Ilic» rivela, «non conosco la situazione ma visto la gioavne età l’avevo seguito e poi Lazovic che conoscevo già molto bene». Ci confida che non passa da tempo per Verona. Sente regolarmente però i suo vecchi cavalieri. «Toni, Emilio(Hallfredsson ndr) e Juanito. Poi naturalmente il mio staff. Sono contento dei successi che Bordin ha avuto con lo Sheriff».

Esce un attimo dal match del Meazza, l’ex tecnico gialloblù. Per tuffarsi nel campionato. «I nerazzurri li vedo un po’ in ritardo mentre il Napoli sta facendo molto bene. La squadra di Spalletti rimane la favorita per lo scudetto».

Mandorlini sarà fuori a cena o stasera guarderà l’incontro. «Non lo so» dichiara prontamente. Una cosa è certa vorrebbe davvero ritornare nella mischia. «Sono ancora in gamba, che cosa credete...». Giù una risata. Ora dedica molto più tempo alla famiglia, anche se lo si può vedere spesso a Sassuolo o sui campi non troppo distanti dalla sua Marina di Ravenna. «Bisogna rimanere aggiornati, perché non sono poi così vecchio ed ho la rabbia giusta per ritornare su una panchina». Intanto si vedrà la sfida tra Inter e Verona o forse no. Tanto lui conosce tutto delle sue squadre preferite.

Gianluca Tavellin

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