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Hellas, lo Spezia nel mirino Caccia alla «lepre» ligure

Festa Hellas per la doppietta di Darko Lazovic  FOTOEXPRESS
Festa Hellas per la doppietta di Darko Lazovic FOTOEXPRESS
Festa Hellas per la doppietta di Darko Lazovic  FOTOEXPRESS
Festa Hellas per la doppietta di Darko Lazovic FOTOEXPRESS

Lo Spezia è proprio una bella lepre. Ci perdonino gli animalisti o chi è contrario alla caccia ma elaborare un quadro ad olio con Sogliano che suona la tromba, per la precisione aerofono a bocchino, in giacca rossa fieramente in sella ad un cavallo bianco, è tutto un programma. Eppure pare che i cani da salotto svogliati delle prime quindici gare di campionato, si siano trasformati in splendidi segugi e gli stallieri incapaci di scegliere tra un nettapiedi ed una spazzola, in ottimi maniscalchi in grado di far viaggiare al meglio cavalli e cavalieri. Ma la lepre? Semplice, senza altri giri di parole, è lo Spezia di Gotti. Dev’esserci un obiettivo per Lazovic e compagni. Non bisogna aver fretta ma neppure perdere troppi colpi. L’obiettivo è limare gli attuali sei punti di distacco dagli spezzini, per arrivare allo scontro diretto del 5 marzo con la possibilità di mettere la freccia del sorpasso. Maledetto 13 novembre Già, la partita d’andata del Bentegodi con lo Spezia. Un suicidio collettivo da parte dei gialloblù. In vantaggio con Verdi, la squadra scaligera aveva sciupato tutto, con giocatori persi per il campo. La contestazione a fine gara dopo le tristi parole di Setti a fine partita. Ecco, oggi, sarebbe bastato quel punto per farne avere al Verona in classifica 10 e 13 allo Spezia. Pensarci ora solo per rinforzare ancor di più la voglia di crederci. Nonostante tutto, il traguardo è ancora lì a pochi punti. Perfino il Sassuolo potrebbe cadere nel fango della lotta più dura, quella per la salvezza. Incontri a confronto Ecco l’Hellas deve fare la corsa sulla squadra spezzina. La formazione di Zaffaroni dovrà giocare a San Siro con l’Inter ma neppure la trasferta di Torino, sarà semplice per Nzola e compagni. Il Verona dovrà ripetere la partita della Cremonese con il Lecce, nell’ultimo confronto del girone d’andata. Nella stessa giornata in cui la Roma di Mourinho giocherà al Picco di La Spezia. Certo Lazovic e soci sono costretti a vincere un paio di gare ma pure con la politica dei piccoli passi nel prossimo mese di Serie A, si potrebbe rosicchiare molto ai bianconeri. La trasferta di Udine equivale quella dello Spezia a Bologna, mentre il match in casa con la Lazio non appare, sempre sulla carta più terribile di Spezia-Napoli, anzi. Colmare il gap Per carità le sorprese rimangono all’ordine del giorno. Ma chi l’ha detto che il Verona non potrebbe conquistare un punto con l’Inter o vendicarsi a domicilio dell’Udinese? In fin dei conti recuperare due o tre punti e quindi dimezzare il divario ai primi di febbraio, sarebbe un bel viatico per impostare mesi decisivi come febbraio e marzo. Cambio di testa È bastato lo stop per il mondiale ed avere menti libere come quella di Sogliano e Zaffaroni, per riassettare tutti i gialloblù. Più o meno dolorose ma sono arrivate le scelte del nuovo responsabile dell’area tecnica. Gunter, Hongla e probabilmente Henry hanno le valige in mano, mentre Lazovic e Djuric hanno imboccato la porta giusta. Lo «sliding doors» di Sean vale per ora anche per mister Bocchetti. È cambiata la testa e l’atteggiamento. L’Inter, restando all’attualità, rimane ampiamente favorita ma conterà solo come si uscirà da San Siro e si affronterà il nuovo scontro salvezza al Bentegodi col Lecce. È vero che i tre punti sono arrivati soltanto con Samp e Cremonese ma sia Lecce che Sassuolo dovranno scendere al Bentegodi. Con uno o due risultati a sorpresa e le vittorie negli scontri diretti, la salvezza può essere alla portata.•.

Gianluca Tavellin

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