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Microfono a Suat Serdar, la diga gialloblù

«Hellas, la strada è giusta»

Dopo un inizio difficile è finito tra gli inamovibili del gruppo di Baroni: «I tifosi? Fantastici. Adoro giocare nel nostro stadio»
Un altro passo Suat Serdar impegnato a Monza contro i biancorossi. È una delle note liete di questo girone di ritorno FOTOEXPRESS
Un altro passo Suat Serdar impegnato a Monza contro i biancorossi. È una delle note liete di questo girone di ritorno FOTOEXPRESS
Un altro passo Suat Serdar impegnato a Monza contro i biancorossi. È una delle note liete di questo girone di ritorno FOTOEXPRESS
Un altro passo Suat Serdar impegnato a Monza contro i biancorossi. È una delle note liete di questo girone di ritorno FOTOEXPRESS

Una diga a centrocampo. Suat Serdar non sarà Sofyan Amrabat ma in questo Verona ha un ruolo ben preciso ed importante.

Suat, può raccontarci le principali differenze tra la Serie A e la Bundesliga?

Per me in Bundesliga il gioco è più veloce rispetto alla massima serie italiana. Ma la Serie A è molto più tattica, si difende tantissimo.

Nelle sue prime settimane ha avuto qualche difficoltà a trovare spazio, è stato un problema di condizione o altro?

Penso che per me fosse tutto nuovo. È stata la prima volta che sono andato via dalla Germania e una nuova lingua. Non è stato un momento semplice per me, ora sono inserito.

Qual è stata la sua partita migliore?

Quella contro il Monza. Abbiamo pareggiato, ma ho vinto molti contrasti, molti duelli.

Con quale compagno ha legato di più?

Ho un buon rapporto con tutti, per primo avevo legato con Günter perché parla tedesco, ma anche con Duda per lo stesso motivo. Spesso poi sono in compagnia di Cruz e Cabal.

Siete un gruppo internazionale, come comunicate?

Diciamo che parliamo un mix di lingue. Come dicevo prima, parlo con Duda in tedesco, poi con altri ragazzi parliamo in inglese e in italiano anche se io non lo capisco ancora del tutto.

La vittoria contro il Sassuolo è stata un po’ oscurata dal risultato del Cagliari contro l’Empoli...

Non ci interessa molto dei risultati delle altre squadre, noi guardiamo a noi stessi e proviamo a dare il massimo.

A Lecce giocherete un altro incontro decisivo, quali saranno le difficoltà?

È una partita non semplice. Penso che troveremo un ambiente molto caldo, sarà un match difficile ma nel calcio non si sa mai, si possono conquistare i tre punti in ogni situazione.

Ha giocato con Ngonge, chi somiglia a lui dei nuovi arrivati?

È troppo presto per dirlo. I ragazzi hanno bisogno di tempo, come ne ho avuto bisogno io nella prima parte di stagione. I nuovi sono giovani, faranno bene.

Chi è il giocatore del nostro campionato che l’ha impressionato di più?

Per me Calhanoglu. Lo conosco dalla Bundesliga, da tanto tempo. È un grande giocatore.

Com’è il tifo dei sostenitori gialloblù?

Fantastico. In tutte le partite, sia in casa che in trasferta, sono incredibili e adoro giocare nel nostro stadio.

Pensa che se continuerà così potrà tornare in Nazionale?

Voglio concentrarmi solo sull’Hellas e sul nostro obiettivo di rimanere in Serie A, è molto importante. Il resto verrà con il tempo.

Lei è giovane, ha origini turche, ma devono averle raccontato qualcosa di Briegel, che a Verona ha vinto lo scudetto…

Sì, lo conosco. È stato un grande giocatore qui a Verona e anche nella Nazionale tedesca. Mi hanno raccontato molte cose su di lui.

Gianluca Tavellin

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