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Milan-Verona

Hellas, l'ultima tappa di una lunga volata: a San Siro l'ora della verità

Stasera alle 21 Milan-Verona: l'Hellas può salvarsi o agguantare lo spareggio salvezza

Cinque sberle alla prima con il Napoli. Nulla è mai stato facile in questa tormentatissima stagione dell’Hellas. Inizio sofferto con Cioffi alla guida. Nove partite, pochi punti, una squadra - a dire il vero - profondamente cambiata rispetto alla stagione precedente. Senza i tre tenori non c’è armonia. E il tecnico toscano viene esonerato dopo il ko di Salerno.
La sintesi tristemente perfetta di una stagione. Il Verona va sotto (Piatek), recupera (Depaoli), rischia anche di vincerla. Ma poi resta con il vento tra le mani (la decide Dia). E Cioffi lascia il posto a Bocchetti dopo avere raccolto un pari, un successo (con la Samp) e sei sconfitte. Le ultime quattro di fila.

 

Da Cioffi a Bocchetti

Tocca a Salvatore Bocchetti. La visione di Maurizio Setti protesa al futuro. Ma i risultati non danno ragione al club. Arrivano altri sei stop di fila. Per un totale di dieci sconfitte consecutive che gettano il Verona nel totale sconforto. Proprio il decimo ko (1-2 in casa con lo Spezia il 13 novembre 2022) coincide con lo stop del campionato per la parentesi Mondiale.
L’Hellas, perdendo beffardamente con i liguri al Bentegodi, finisce in stand by con otto punti di ritardo dalla zona salvezza. Rincorsa e tedio. Paura e apprensione. Con la novità, arrivata nella pausa, dell’inserimento di Marco Zaffaroni al fianco di Bocchetti.
I risultati si vedono. E quella squadra che “già a gennaio poteva rischiare di essere già retrocessa“, si ripresenta al via con una faccia più credibile. Il pari di Torino (c’è la firma di Djuric contro Juric) ravviva la fiammella della speranza. I gialloblù propongono finalmente un calcio più credibile.
E cominciano la lenta ma inesorabile rimonta. Trasformando, anche, il Bentegodi nel fortino delle speranze. Il Verona vince in casa scontri diretti fondamentali contro Lecce, Cremonese e Salernitana. Ferma la corsa della lanciatissima Lazio. Va a prendersi punti anche a Napoli (0-0). Perfeziona il suo recupero vincendo di cuore e di fortuna contro Bologna e Sassuolo.
Basta per rientare nei giochi, recuperare il terreno perduto sullo Spezia, ad un certo punto addirittura doppiato nei punti, e mettere ansia pure al Lecce.

 

Il finale


Ed è proprio nella gara giocata al Via del Mare che la stagione dei ragazzi di Zaf e Bocchetti pare poter svoltare. L’8 maggio, infatti, grazie ad una rete di Ngonge, il Verona strappa la prima (e unica) vittoria stagionale in trasferta. Ma soprattutto riesce a piazzare il sorpasso proprio sullo Spezia, accorciando sul Lecce stesso. La classifica, a quattro turni dalla fine, recita: Lecce 31, Verona 30, Spezia terzultimo a 27. Pare fatta. L’inerzia è tutta dalla parte dell’Hellas, che ancoea una volta, però, spreca quanto di buono fatto, e si fa risucchiare nel vortice retrocessione. Arrivano le sconfitte contro Torino (0-1) e Atalanta (1-3). Lo Spezia rientra, il vantaggio del Verona svanisce.
Fino ad arrivare alla penultima giornata e alla grande occasione mancata. I liguri vengono travolti in casa dal Torino (0-4). Per il Verona arriva l’occasionissima per piazzare un nuovo sorpasso da gestire negli ultimi 90’ finali.
Ma la beffa è atroce e fresca. Verona in vantaggio a fatica contro l’Empoli grazie alla zampata di Gaich. La gestione del finale, però, lascia alquanto da desiderare. E al sesto dei sette minuti di recupero, arriva l’autorete di Magnani e un solo punto che mette scaligeri e Spezia perfettamente alla pari in vista dell’ultima giornata di oggi. Se le cose restassero così, sarà spareggio.

 

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Altrimenti, ci sarà una sola squadra stasera a sorridere. Il Verona deve fare punti a Milano. Lo Spezia non deve essere da meno a Roma. Ma questo è già stato detto in questa lunghissima settimana. Forte pure la frustrazione nel pensare che nel girone di ritorno il Verona ha viaggiato ampiamente in media salvezza. Togliendosi dal baratro e tornando in corsa. Ma i numeri e quanto fatto fin qui adesso non contano nulla. Arriva l’ora della verità.

Simone Antolini

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