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Il nuovo assetto della squadra

Hellas, i senatori di Cioffi. Tre colpi per sorprendere

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Darko Lazovic, alla sua quarta stagione all'Hellas (fotoExpress)
Darko Lazovic, alla sua quarta stagione all'Hellas (fotoExpress)
Darko Lazovic, alla sua quarta stagione all'Hellas (fotoExpress)
Darko Lazovic, alla sua quarta stagione all'Hellas (fotoExpress)

L’Hellas c’è già. C’è un’intelaiatura, c’è lo scheletro sul quale plasmare il corpo nuovo di un Verona in divenire. Il rischio resta quella di perdere talento, tanto talento. Giusto per essere chiari: Maurizio Setti parte con una base solida di venti giocatori pronti per la nuova stagione. Giocatori a contratto pluriennale e già testati. Tra questi, però, tre almeno rischiano di non esserci: Barak (Napoli su tutti), Casale (Napoli e Lazio) e Simeone (riscatto non certo dal Cagliari). E balla pure Tameze, reduce da una stagione psichedelica. Dunque, Gabriele Cioffi potrà plasmare il suo nuovo Verona sul 3-5-2 o sul 3-4-1-2. Da verificare - in base all’evoluzione del mercato - la possibilità di lavorare ancora sul 3-4-2-1. Il ds Francesco Marroccu dovrà consegnare, in caso di partenza di tre big, almeno altrettanti innesti di qualità. Sui quali scommettere come sempre ha fatto l’Hellas degli ultimi anni

 

Punti fermi. Montipò non si tocca. Contratto al 2025. Stagione in crescita, poche sbavature, parate decisive. Sarà ancora lui il guardiano di riferimento. Il reparto difensivo, a oggi appare essere il più completo. Gunter (contratto in scadenza nel 2023) resta monolite. Punto di equilibrio della “defensa“, catalizzatore di palloni. Con lui il guerriero polacco Dawidowicz (2025) al rientro dall’infortunio e Ceccherini (2024), difensore multiuso.

Il giovane Coppola (2027) è già stato testato. Può diventare una delle ennesime scommesse da vincere. Va valutato Retsos (2023) che non ha mai avuto modo di mettersi in mostra. Di rientro dalla Samp c’è Magnani. Al Verona aveva dimostrato di essere “centralone“ di spessore. Potrebbe anche restare. Di Casale (2026) si è già detto molto: lui è destinato a partire. Sutalo rientra all’Atalanta di Tony D’Amico. Magari lo rivedremo ancora qui.

 

Terra di mezzo. Quattro i punti fermi della mediana. Uno, Tameze (2024) a forte rischio cessione. Il Verona ha rinnovato Veloso (2023). Miguel è un altro degli equilibratori della squadra. Punto di riferimento fuori. Arma tattica in campo, anche se il minutaggio potrebbe essere destinato a restare limitato. Ilic (2026) è investimento pesante per l’’Hellas. Il «play and run» arrivato dal City è atteso alla consacrazione. La società, almeno queste fa intendere Setti, punta molto su Hongla (2026) che fin qui si è visto a sprazzi, limitato da feroce concorrenza in mediana. Faraoni (2024) e Lazovic (2024) sono gli intoccabili delle corsie. Leader di fascia, leader di campo. Giocatori diventati ormai da tempo simbolo del rampantisimo del Verona che fu di Juric e di Tudor.

 

Tenori dimezzati. L’incertezza regna davanti. Caprari (2026) resterà. E questa è l’unica vera bella notizia. Ma due dei tre tenori sono a forte rischio partenza. Il primo è Barak (2024), pezzo pregiatissimo del mercato gialloblù, con valore calmierato sui 18 milioni. Il Napoli arriva a 12, l’Hellas non può andare sotto i 15. E sarà bello lotta. L’altro è Simeone, appena rientrato al Cagliari, retrocesso in serie B. Setti, per riscattarlo, deve sborsare 12 milioni. Una decisione non è stata ancora presa. Il Cholito ha valore di mercato di 18 milioni. Un riscatto potrebbe essere legato ad una probabile cessione a club di medio alto livello.

Nel parco attaccanti restano Lasagna e Cancellieri. Il primo è alla ricerca di una dimensione ancora più accattivante. Cancellieri, invece, è stato lasciato a lungo in sala d’aspetto da Tudor. Ma il talento è fuori discussione. Praszelik è tutto da scoprire.

 

Novità. Arriverà l’attaccante Piccoli dall’Atalanta. Il Verona che perde i suoi talenti deve portare a casa almeno un centrale di centrocampo, un totem difensivo ed un bomber. La palla passa a Marroccu, non appena sarà direttore all’Hellas.

Simone Antolini

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