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Alle 18.30 al Bentegodi

L’Hellas non cambia, con la Cremonese Djuric punta unica

La squadra di Zaffaroni gioca la penultima gara d’andata in casa.
Un altro gol per proseguire la rincorsa magari cogliendo l’intera posta in palio
Un altro gol per proseguire la rincorsa magari cogliendo l’intera posta in palio
Un altro gol per proseguire la rincorsa magari cogliendo l’intera posta in palio
Un altro gol per proseguire la rincorsa magari cogliendo l’intera posta in palio

«Non è una partita da vincere a tutti i costi». Così in sede di presentazione del match, Marco Zaffaroni. Benedetta concretezza e, perché no, ipocrisia.

Se l’Hellas avesse avuto una guida più pacata e meno esposta ai venti nei mesi scorsi, forse qualche punto in più in classifica l’Hellas se lo ritroverebbe. Inutile caricare un match come quello di questa sera. Al giorno e all’ora che fu di «Tg Sport Sera» quandfo Giovanni Garassino o Guido Oddo mostravano per la prima volta le immagini della serie B, due squadre che hanno trascorso le loro migliori sfide tra i cadetti, cercheranno i punti per reinserirsi nella lotta per la salvezza.

Ad oggi, numeri alla mano, meglio pensare che il Verona sia fuori dai giochi. E per questo Zaffaroni non ha voluto caricare più del dovuto l’incontro di questa sera. È chiaro che giocando in casa e l’Inter all’orizzonte, Montipò e compagni dovrebbero battere ad ogni costo la Cremonese. L’unico scontro diretto, finora, vinto dai gialloblù è stato quello con la Sampdoria. La partita che svelò al calcio italiano il gioiellino scozzese Doig. C’è da prenderla con le molle, la Cremonese.

Con 36 punti il Verona si potrebbe salvare

Nell’ultimo incontro, solo una Juve trapattoniana con la solita dote di fortuna è riuscita a tempo scaduto a piegare la resistenza del gruppo di Alvini. Mettere uno o più palloni alle spalle di Carnesecchi, significherebbe per l’Hellas avvicinarsi a quella quota minima di dodici punti, necessari per essere raddoppiati nel girone di ritorno. Con trentasei punti ci si potrebbe salvare. Difficile, se non quasi impossibile. Intano stasera bisogna farlo. Il Verona non è obbligato a vincere ma è meglio se lo farà. Mettiamola così.

Milan Djuric resta in gialloblù

Milan Djuric resta. È stato lo stesso Zaffaroni a riconfermare in un certo senso, il nuovo gonfalone del Verona: Djuric. I suoi due metri possono essere utilissimi in gare come quelle di Torino, dove la fisicità e l’importanza delle palle inattive possono avere la meglio. Lo sa Lazovic, miglior assist-man con 22 passaggi-gol totali negli ultimi tre anni, che sa dove mettere la palla. Lo sanno pure Verdi e Veloso. Djuric va pescato in un solo modo.

Pochi cambi, la stessa formazione di Torino

Con Lasagna e soprattutto Faraoni ancora fuori dai giochi, Zaffaroni manderà in campo più o meno la stessa formazione di Torino. Tra i pali Montipò con Hien stopper davanti a lui ad inchiodare il centravanti. Ai lati dello svedese Dawidowicz e Ceccherini. Depaoli a destra con Doig a sinistra. In mezzo spazio ancora a Sulemana e Tameze. Essere al Bentegodi contro la Cremonese prevede un Verdi dall’inizio insieme a Lazovic con unica punta Djuric. 

I precedenti

Nell’anno dello scudetto il Verona vinse sia a Cremona, che al Bentegodi. I gialloblù di Bagnoli si imposero per 3-0 con gol di Di Gennaro al 48’, Elkjaer al 61’ e Briegel all’89’. Al Bentegodi in A solo tre confronti con un successo e due pari. Nella massima categoria sono soltanto 6 i confronti tra i grigiorossi e i gialloblù con un bilancio che vede i gialloblù avanti con 2 vittorie contro l’unica dei lombardi, 3 i pari. Tra le curiosità c’è la prima sfida tra le due formazioni. Verona e Cremonese si affrontarono quasi cemt’anni fa. Fini uno a uno. Al gol del veronese Recchia, rispose Defendi. 

In totale nei 59 precedenti generali tra Prima Divisione, Serie A, Serie B, Lega Pro e Coppa Italia i gialloblù hanno conquistato 23 vittorie mentre i grigiorossi si sono fermati a quota 17 con ben 19 pareggi.

Gianluca Tavellin

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