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SOTTO I RIFLETTORI

Grinta e voglia di riscatto. Hellas, in attacco c’è Piccoli

Il neo acquisto Roberto Piccoli con la maglia dell’Hellas della prossima stagione FOTOEXPRESS
Il neo acquisto Roberto Piccoli con la maglia dell’Hellas della prossima stagione FOTOEXPRESS
Il neo acquisto Roberto Piccoli con la maglia dell’Hellas della prossima stagione FOTOEXPRESS
Il neo acquisto Roberto Piccoli con la maglia dell’Hellas della prossima stagione FOTOEXPRESS

Roberto Piccoli è finalmente un giocatore del Verona. Ieri mattina le visite mediche già di buon’ora al Centro Polifunzionale Don Calabria, poi un salto in sede per posare con la maglia dell’Hellas e per mettere nero su bianco il suo passaggio in gialloblu. Prestito secco, niente diritti di riscatto, obblighi o opzioni. Alla fine, Verona e Atalanta si sono accordate così. E non è stato neanche semplice se consideriamo che il giocatore era già stato bloccato da oltre un mese. Certo, non è impossibile immaginare che, in base a come andrà la sua esperienza al Bentegodi, i due club possano ridiscutere le condizioni un po’ più avanti. Intanto, l’attaccante bergamasco è il primo acquisto dell’era Marroccu (ad eccezione del riscatto di Simeone dal Cagliari, ndr) e sarà presente in ritiro con i nuovi compagni fin dal primo giorno. Un dettaglio mica da poco visto che dovrà ambientarsi in una nuova realtà alla ricerca di un pronto riscatto dopo la deludente passata stagione.

 

La voglia di rivincita gliela si legge negli occhi. Al Genoa ha raccolto appena 400 minuti in 17 apparizioni senza segnare neanche un gol, altro che acquisto salvezza. Il golden boy dell’Atalanta è stato falcidiato dai problemi fisici muscolari ad una coscia che lo hanno bloccato a più riprese obbligandolo a restarsene ai box per ben nove gare su quindici. Insomma, un’esperienza decisamente negativa per lui che cercava spazio e visibilità dopo i primi mesi di apprendistato all’Atalanta dove aveva dato continuità all’ottima stagione precedente quando era stato girato in prestito allo Spezia. In Liguria, Piccoli aveva messo a segno 6 gol tra campionato e Coppa Italia imponendosi spesso nelle rotazioni di Vincenzo Italiano. Gasperini decise, quindi, di concedergli un’opportunità visto che i bergamaschi erano impegnati su più fronti tra Italia ed Europa. Il top l’ha raggiunto subito, alla prima giornata. Dentro al posto di Gosens nei minuti finali in casa del Torino per rimontare i granata. Passano pochi giri di lancette e Piccoli mette dentro il gol vittoria, la sua prima rete con la maglia dell’Atalanta. Esultanza sfrenata e l’idea che il futuro sarebbe stato suo.

 

E, invece, no. Solo pochi scampoli qua e là, poi il deludente prestito al Genoa. L’Hellas, in realtà, l’aveva messo nel mirino da un paio di stagioni. D’Amico s’era invaghito di quel numero nove della Primavera bergamasca che segnava caterve di gol. 21 in 33 partite, per la precisione. Troppi per restare tra i piccoli, anche se lui piccolo non lo è mai stato visto che misura ben 190 cm in altezza. Da quel momento, quando si era capito che sarebbe stato mandato a maturare in giro per l’Italia, il Verona si era segnato il suo nome sul taccuino. Ora se l’è portato a casa.

 

Piccoli è il tipico centravanti che sfrutta il fisico per farsi spazio nell’area avversaria. Bravo di testa, discreto pure con i piedi. Non ha la dinamicità di Simeone ma impegna le difese e, come il Cholito, si sbatte per aiutare la squadra. Cioffi potrà utilizzarlo come riferimento avanzato nell’ormai collaudatissimo 3-4-2-1, oppure come prima punta nel 3-5-2 affiancandogli uno tecnico come Caprari o uno rapido come Lasagna. Nella sua giovanissima carriera ci sono anche importanti esperienze con le selezioni giovanili della Nazionale. Con una sua doppietta, nel 2019 permise all’Under 19 di qualificarsi per gli Europei di categoria giocati in Armenia. Avendo compiuto 21 anni a gennaio, dalla scorsa stagione è entrato a far parte del giro dell’Under 21 di Nicolato. A Verona cerca un campionato da protagonista, una stagione ricca di minuti in campo e di gol. Un’annata che possa convincere l’Atalanta a puntare su di lui per il dopo Zapata. Nel frattempo, se lo godrà l’Hellas.

Davide Cailotto

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