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L'intervista

Paese, Gregori e Gianello: «Montipò? Ecco perché è una certezza»

Lorenzo Montipò a Reggio Emilia
Lorenzo Montipò a Reggio Emilia
Lorenzo Montipò a Reggio Emilia
Lorenzo Montipò a Reggio Emilia

Se l’Hellas ha resistito ai quasi 15 milioni dell’Atalanta, bonus compresi, per Isak Hien, è perché vuole che lo svedese sia al centro del progetto per costruire qualcosa di solido. Un po’ com’è successo la scorsa estate con Lorenzo Montipò. L’estremo difensore piemontese era stato cercato da almeno un paio di club. D’altronde la sua scorsa stagione, Bergamo a parte, è stata davvero di grande livello. 

La Fiorentina aveva cercato Montipò

La Fiorentina prima di invaghirsi e pare, già pentirsi, di Christensen, lo aveva cercato. Mister Italiano aveva inserito il numero uno gialloblù nella lista dei rinforzi viola. «E aveva fatto bene» racconta Fabrizio “Bicio“ Paese, un ex preparatore che ha allenato pure Buffon. «Non capisco perchè sono arrivati in massa nel nostro campionato anche i portieri stranieri. Montipò è un calciatore completo, uno affidabile. Nella sua regolarità ci mette sempre due o tre perle, che per il Verona sono oro. Ricordate la parata su Piatek? Oppure quelle con lo Spezia? Lorenzo è ben impostato. Vi faccio un esempio. Donnarumma e anche Neuer sono di grandi portieri ma a volte subiscono gol evitabili. Camuffano molto col fisico. Esagerano con questa benedetta posizione a croce e poi magari prendono gol sul primo palo. Il portiere del Verona, invece, è ben impostato. Fateci caso». 

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Gregori: «Montipò fra i primi cinque portieri in Italia»

Sulla stessa lunghezza d’onda di Paese anche Attilio Gregori, ex numero uno Anni Novanta del Verona. «Se Sommer giocasse all’Hellas, nessuno direbbe nulla. Ma perchè abbiamo lasciato andare all’estero Vicario? Giri strani. Montipò è tra i primi cinque portieri del campionato. Sono felice sia nella mia squadra del cuore. Lorenzo ha finito in modo esaltante la stagione. Lui è un portiere che sa leggere benissimo le situazioni, mi pare sia un ragazzo molto positivo. Non pensa molto all’errore e riparte con fiducia». 

 


Protezione

I pensieri di Gregori su una delle certezze del Verona, si intrecciano ancora con quelli di «Bicio» Paese, che fu in gialloblù vice di Franco Superchi. «So che ha cambiato preparatore» racconta l’ex collaboratore di Alberto Malesani, «l’importante che proseguano sulla strada tracciata prima. Il portiere a volte è più solo dell’allenatore, quindi va protetto dai compagni e dall’ambiente. Credo che Lorenzo pure in questa stagione porterà dei punti pesanti al Verona».

Chiudiamo il giro di commenti con Matteo Gianello, veronese doc. «A me Montipò piace parecchio» racconta l’ex portiere, «a volte è penalizzato dall’altezza ma a parte questo per il resto è molto affidabile. Ci dimentichiamo, scusate il gioco di parole, che ha fatto dimenticare un interprete del ruolo come Silvestri. Lui è cresciuto stagione dopo stagione. Sono convinto che sarà ancora determinante per la salvezza del Verona».

Insomma anche alcuni addetti ai lavori ed interpreti del ruolo più singolare del calcio, danno il giusto risalto alla personalità e alla capacità di Lorenzo Montipò, che sta proseguendo il lavoro iniziato con Massimo Cataldi con Matthias Castiglioni.

Gianluca Tavellin

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