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LUTTO

È morto Battista Dian, supertifoso dell’Hellas e punto di riferimento della Curva Sud, indimenticabili i suoi «comissi»

Battista Dian in una foto del 2011
Battista Dian in una foto del 2011
batista

Addio «comizi», anzi «comissi» come avrebbe detto lui in dialetto, in curva sud al Bentegodi: all’ospedale Fracastoro di San Bonifacio, nella notte, si è spento il popolarissimo Battista («Batista», anche in questo caso) Dian. Aveva 72 anni, compiuti il 10 febbraio scorso, e la sua casa era la Fondazione Don Mozzatti D’Aprili di Monteforte, la stessa del fratello Flaminio. Ma Battista si trovava più a proprio agio nella sua seconda casa, lo stadio, dov’era arcinoto: la curva sud si zittiva, quand’era il momento dei suoi comizi. Battista gonfiava il petto e attaccava: «Popolo gialloblù...» e faceva una pausa per lasciare spazio all’ovazione dei tifosi. Seguivano divagazioni su tutto lo scibile pallonaro e altrettante pause e ovazioni. Il comizio si concludeva con uno scrosciante applauso e il coro «Ba-ti-sta, Ba-ti-sta».

Aveva conquistato anche la copertina del Guerin Sportivo, Battista, nell’anno dello scudetto: il fotografo l’aveva immortalato mentre con un altro tifoso era entrato in campo a Firenze prima della partita (allora era tollerato), avvolto in una bandiera gialloblù. Spesso si presentava in curva a torso nudo, qualsiasi stagione fosse: «dal resto» al Bentegodi arrivava già caldo. Nei primi tempi, partiva infatti da Monteforte a piedi e camminava fino allo stadio. Se non era passione la sua...

Andrea Sambugaro

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