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Serie A

È il giorno di Verona-Milan. Pioli: «È giusto che l'Hellas faccia di tutto per batterci»

Stefano Pioli
Stefano Pioli
Stefano Pioli
Stefano Pioli

L’ex ragazzo del Bentegodi proverà a cucirsi sul petto il suo primo tricolore da allenatore proprio lì. Su quel prato che ha diviso con i reduci dello scudetto ad inizio carriera e che poi l’ha visto consacrarsi come tecnico di talento sulla panchina dei cugini vent’anni più tardi. Sarà una serata speciale per Stefano Pioli. «I pronostici ci davano sfavoriti», non dimentica Pioli alla vigilia della gara che può cambiargli la carriera. «Io scommetto che la squadra darà il massimo». Solito aplomb, mai sopra la righe. Neppure davanti al ricordo delle Fatal Verona si scompone. «Stiamo cominciando a scrivere la nostra storia. E si scrive col presente», risponde secco.

Esiste solo la gara del Bentegodi. «Io non vedo i miei giocatori agitati e neppure ansiosi», assicura. «Li vedo motivati e dobbiamo essere focalizzati perché una virgola può fare la differenza. Il Verona è giusto che faccia di tutto per cercare di batterci. Il reparto offensivo dell’Hellas è molto pericoloso, hanno giocatori di qualità».

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L’osservato speciale, magari anche per ragioni di mercato, è Antonin Barak. «Ha sia tecnica che fisicità. Più sporcheremo le sue e le loro giocate, più potremo difendere meglio». Solita tattica Il piano gara non cambia rispetto al solito. «Continueremo per abitudine e mentalità a cercare il gol», spiega, «sarà simile alla partita dell’anno scorso giocata al Bentegodi. È cambiato l'allenatore ma non l'atteggiamento, ci aspettano tante marcature a uomo asfissianti. Liberare gli spazi sarà decisivo». Dal canto suo, il Milan potrà contare su parecchio tifo visto che una buona percentuale degli spalti sarà schierata con i rossoneri. «Sarà bello per i nostri giocatori affrontare un'altra partita con tanti tifosi milanisti», conferma Pioli.

Non lo scompone neppure il virtuale testa a testa con l’Inter. Un duello scudetto come non si vedeva da anni a Milano, con la squadra di Inzaghi di nuovo in vetta alla classifica dopo la rimonta sull’Empoli. «Non mi interessa. Sappiamo quello che dobbiamo fare, ci mancano questi punti per raggiungere il nostro obbiettivo e, ripeto, sappiamo quello che dobbiamo fare», chiude sul nascere ogni polemica il mister. Pochi i ballottaggi. Bennacer dovrebbe essere titolare assieme a Tonali spostando Kessie a ridosso di Giroud. A destra è duello tra Messias e Saelemaekers, panchina per Ibrahimovic. «La presenza di Zlatan è importante per noi e decisiva», spiega. Un’arma in più per una sfida che si preannuncia ricca di gol.

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Gol rapido «Noi e il Verona siamo tra le squadre che segnano di più nei primi minuti, ma la partita sarà lunga e dovremo come sempre cercare di cambiare caratteristiche anche nel corso della gara. Lo step è sempre lo stesso, abbiamo un modo di giocare che ci rende una squadra equilibrata. Vogliamo dominare la partita, essere più pericolosi, ma le gare sono lunghe e difficili. Il duello tra Real Madrid e City lo dimostra». Testa all’Hellas, quindi. «Sarà la gara più difficile di quelle che ci aspettano perché è la prossima», prova ad andarsene in dribbling Pioli che, poi, torna serio. «Ora ci mancano 7 punti per fare qualcosa di straordinario».

Davide Cailotto

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